I dati rilevati dall'Istat parlano chiaro, le città si stanno progressivamente svuotando. Le elaborazioni rese note dallo Svimez lasciano sgomenti, ma fotografano una realtà mai così cruda e vera. Dal 2001 al 2011, i comuni del Sud con popolazione superiore a 150 mila abitanti hanno perso oltre 420 mila abitanti, pari a un crollo quasi del 13%. Emblematico il caso di Palermo, che conta 29 mila abitanti in meno. Dato in netto contrasto con altri comuni del centro Italia, infatti nello stesso periodo i comuni del Centro-Nord sono cresciuti invece di oltre 530 mila unità, con un incremento del 6,8%. " Esiste una vera e propria Questione urbana del Mezzogiorno" ha dichiarato il direttore della Svimez Riccardo Padovani, intervenendo al seminario "Questione urbana e Mezzogiorno. Città come, Palermo si svuotano sopratutto per effetto delle migrazioni, dovute alla carenza di lavoro. Se infatti nel Centro-Nord gli immigrati dal 2001 al 2011 (1.182.849) superano gli emigrati (660 mila), portando in attivo il saldo (oltre 10 mila abitanti in più a Milano, quasi 54 mila a Torino e 64 mila a Roma), nello stesso periodo il Mezzogiorno lamenta una perdita di 523.726 persone: gli immigrati, 651 mila, sono circa la metà degli emigrati, 1.175.426, di cui oltre 50 mila a Palermo. Le conseguenze di questo andazzo, avranno nei prossimi anni conseguenze catastrofiche nell'assetto sociale e produttivo del Sud e in particolare in Sicilia dove il fenomeno è in continua crescita. La previsione infatti tra il 2010 e il 2050 è un vero e proprio svuotamento del mezzogiorno con quasi 3 milioni di persone di cui solo 160 mila a Palermo. Dai dati che emergono, risulta urgente un intervento radicale sull'occupazione. I dati parlano chiari solo a Palermo i disoccupati under 34 sono il 38% una generazione quella dai 30 ai 40 anni che sta pagando un prezzo altissimo della crisi e che continua a non vedere luce all'orizzonte.