Due caseifici completamente abusivi sono stati scoperti e sequestrati dai carabinieri del Nas di Palermo. I gestori erano sprovvisti delle necessarie autorizzazioni e producevano ricotta e formaggi in locali carenti sotto l'aspetto igienico-sanitario e ambientale.
Quasi due tonnellate di prodotti, in particolare ricotte, caciotte e latte, destinati al mercato provinciale sono stati sequestrati. I militari, dopo avere scoperto in un negozio alcune forme di ricotta salata con etichette riportanti false indicazioni commerciali, maldestramente riprodotte, sono riusciti a identificare il fornitore che distribuiva ai supermercati i formaggi prodotti in una struttura abusiva. All'interno dell'opificio, tempestivamente individuato e sottoposto ad ispezione, i militari hanno trovato circa 750 chili di prodotti tipici (ricotta di pecora, tuma e caciotte) conservati all'interno di ambienti non intonacati e sporchi. La struttura produttiva, i macchinari utilizzati per le attività ed i prodotti caseari rinvenuti, in parte già etichettati e pronti ad essere immessi in commercio, sono stati sequestrati.
I carabinieri del Nas hanno poi scoperto un altro caseificio, anch'esso abusivo e in pessime condizioni igienico sanitarie e strutturali (pareti in cemento grezzo, presenza di sporco diffuso, insetti e ragnatele negli ambienti, nonchè ruggine sulle attrezzature).
Per sfuggire ai controlli delle autorità sanitarie il gestore caseificava nelle ore notturne e commercializzava i formaggi (privi di segni distintivi che ne attestassero la tracciabilita') presso un punto vendita gestito dalla moglie. Altri 600 chili circa di provole e forme varie di formaggio, infestate da mosche ed insetti e 450 litri di latte di ignota provenienza sono stati sequestrati e sono stati posti i sigilli all'intero caseificio.
I responsabili delle strutture sono stati denunciati per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, vendita di prodotti agro-alimentari recanti segni distintivi mendaci, frode e scarico di acque reflue industriali non autorizzato. Il valore dei prodotti caseari (commercializzati in ambito provinciale), degli impianti e delle strutture sottoposti a sequestro ammonta a oltre 1.200.000 euro.