Beni per un valore complessivo di 220mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza al liquidatore di una società di commercio all'ingrosso di zucchero di Partinico (Palermo) e all'amministratore di un'altra società con sede a Malta ma in effetti operante a Partinico.
I sigilli sono scattati per quattro immobili e un'auto.
Il provvedimento patrimoniale, disposto dal Gip di Palermo, è stato eseguito a garanzia delle imposte evase anche attraverso un commercio fittizio di zucchero tra le due società.
E' stato appurato non solo che la sede estera di una delle due era del tutto fittizia, in quanto l'azienda era in realtà domiciliata presso un professionista locale, ma anche che nessun carico di zucchero sfuso era mai pervenuto a Malta. Il prodotto veniva lavorato, imbustato e rivenduto direttamente a Partinico.
Secondo le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Calogero Ferrara, non sono stati dichiarati ricavi per oltre 7 milioni di euro connessi a operazioni commerciali non fatturate dal 2004 al 2008.
E' stato ricostruito un giro di assegni tra la società di Partinico e vari soggetti e, al termine degli accertamenti, 10 persone sono state rinviate a giudizio per abusivismo finanziario: avrebbero prestato in modo occulto denaro. Tre di loro rispondono anche di 'mendacio bancario' per aver esibito fatture false in banca, per ottenere aperture di credito.
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