L'eventuale fallimento provocherebbe lo stop dell'erogazione dell'acqua, lasciando a secco migliaia di famiglie e creerebbe inevitabili problemi igienico sanitari.
Dipende tutto da quello che deciderà il Tribunale di Palermo chiamato a pronunciarsi, dopo un incontro che avverrà il prossimo 16 ottobre in Prefettura alla presenza dei 52 sindaci dei comuni interessati e il cui servizio idrico è appunto gestito dall'Aps, Acque potabili siciliane
Per scongiurare che questo accada e per garantire la continuità del servizio e la salvaguardia delle professionalità tecniche di Aps, il gruppo del Movimento 5 stelle all'Ars è sceso in campo con due atti parlamentari: una mozione e, soprattutto, un ordine del giorno che punta a portare con estrema urgenza il problema all'attenzione dell'Aula.
Chiedono la sospensione del procedimento di fallimento di Aps fino all'approvazione del testo di legge sul Servizio idrico integrato, attualmente in via di definizione alla IV commissione dell'Ars.
Mozione ed ordine del giorno puntano pure all'acquisizione di Aps a patrimonio regionale, alla trasformazione della stessa in ente di diritto pubblico e alla rinegoziazione delle tariffe dell'acqua all'ingrosso.
"Il caos – afferma Valentina Palmeri deputato M5S e prima firmataria dei due atti – è alle porte. Abbiamo il dovere morale di impedirlo. Governo e parlamento mettano da parte le beghe di questi mesi, si ripresentino in Aula e mettano i cittadini al centro del dibattito. Salviamo il salvabile, ci si adoperi tutti per congelare il fallimento fino all'approvazione della legge sull'acqua che è ormai in dirittura d'arrivo in quarta commissione".
© RIPRODUZIONE RISERVATA