L'intento è quello di trovare una soluzione agli imbrogli perpetrarti nei comuni, nelle province e nelle circoscrizioni cittadine. Parliamo dei rimborsi che scattano per le assenze dal lavoro dei consiglieri (e non solo) e che vengono erogati alle imprese che li mettono a libro paga.
Il deputato del Pdl Marco Falcone ha chiesto al presidente Forzese di incardinare per la seduta della commissione Affari istituzionali, prevista per martedì prossimo con all'ordine del giorno il ddl di riforma delle Province un suo progetto di legge finalizzato al contenimento della spesa e alla messa al riparo da questi imbrogli. "Si tratta – dice – di un ddl di un solo articolo che si vede necessario dopo la scoperta che alcuni consiglieri negli enti locali esibiscono assunzioni fittizie per accedere ai rimborsi di mancato guadagno. C'è addirittura chi ha ottenuto un fasullo posto di dirigente onde accedere a ricchi rimborsi sui quali non avrebbe alcun diritto".
Stessa volontà è quella espressa dal Movimento 5 Stelle che fa riferimento all'inchiesta sui rimborsi alle aziende versati dalla Provincia di Catania. "Nessuna sorpresa – dice Stefano Zito deputato del Movimento Cinque Stelle all'Ars – le falle del sistema rimborsi permettono le truffe. Seguiamo la questione da tempo, Un'inchiesta su questo tema è stata avviata al Comune di Siracusa – continua – e altre potrebbero aggiungersene nel prossimo futuro. Alla sede del gruppo parlamentare del Movimento, infatti, continuano ad arrivare gli incartamenti richiesti ai più grossi comuni siciliani. Abbiamo già notato qualche caso sospetto - dice Zito- su cui focalizzeremo la nostra attenzione, chiedendo ulteriori delucidazioni".
Il meccanismo della potenziale truffa è semplice: i consiglieri comunali e provinciali vengono assunti dalle aziende subito dopo essere stati eletti e, conseguentemente, scattano i rimborsi per le loro assenze dal lavoro da erogare alle imprese che li mettono a libro paga.
"E' quantomeno strano – aggiunge Zito – che un'azienda in cerca di forze lavoro punti sull'assunzione di persone che presumibilmente potrà utilizzare in rare occasioni, perché fagocitate dagli impegni istituzionali. Ancor più strano è che i freschi consiglieri assunti dalle aziende siano spesso inquadrati con livelli molto alti e con conseguenti rimborsi spettanti veramente cospicui". "Abbiamo presentato – conclude – un disegno di legge che modifica sostanzialmente le prescrizioni della attuale normativa sui rimborsi".
Ma andiamo alle due proproste:
Il ddl di Falcone, modifica così l'articolo 8 della lr 22/2008: "I rimborsi sono dovuti esclusivamente ai consiglieri che risultino dipendenti assunti in data antecedente all'avvenuta elezione, con documentazione valida presentata dal datore di lavoro".
Il ddl di Zito propone: "L'erogazione dei rimborsi solo a consiglieri che non abbiano ricoperto il ruolo di titolare o amministratore unico nell'azienda da cui sono stati presi in carico nei cinque anni precedenti all'assunzione o a coloro che non abbiano fatto improvvise ed immotivate progressioni in carriera" e ancora " Le principali modifiche apportate alla legge regionale 30 del 2000 prevedono l'abbattimento della somma rimborsabile, che passerebbe dagli attuali due terzi della retribuzione del sindaco a un quarto. L'istituzione di controlli costanti, l'elargizione del rimborsi solo alle ditte in regola con il durc (il certificato di regolarità contributiva) ed iscritte alla camera di commercio)".
Stesso intento dunque, ma al momento con proposte "individuali". Chissà se il bene comune avrà la meglio sui personalismi.
Leggi le altre news su: www.palermoreport.it