Che si sia trattato di un errore è ormai certo, quale sia stato è ancora da chiarire, se una manovra sbagliata o la scelta errata della misura di un catetere. Certo è che la piccola Gloria Ascua, due anni appena compiuti, quando è uscita dalla sala operatoria, aveva il polmone destro pieno di sangue.
Era affetta da leucemia, come tanti bambini di Gela. Ricoverata all'Ime, l'Istituto Mediterraneo di Ematologia all'interno del Policlinico universitario di Tor Vergata di Roma, per un trapianto di midollo. Il donatore era il fratellino Riccardo, di 6 anni.
Nonostante l'emorraggia, la bimba sarebbe stata portata al reparto. Ma Gloria non è più svegliata dall'anestesia, nessuno si è accorto di quanto evidente in quella radiografia fatta alle ore 14 di mercoledi. Dopo tre ore, l'arresto cardiaco e la morte.
L'intervento di routine (propedeutico al trapianto) per la sistemazione di un catetere, che usualmente dura non più di un'ora, sarebbe durato più di 4 ore.
Sono tre le inchieste aperte, una interna all'Ospedale, una della Procura, e una della regione Lazio.
Ci sono almeno sette indagati tra medici e infermieri e inestetisti, indagati per omicidio colposo. Secondo quanto si è appreso dai primi esiti autoptici, una manovra errata o l'utilizzo di un catetere troppo grande per Gloria, avrebbero reciso una vena e provocato il versamento di sangue.
Il direttore generale del Policlinico Tor Vergata Enrico Bollero ha informato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dell'accadimento e dei provvedimenti assunti e nella nota Tutto il Policlinico - conclude la nota della direzione sanitaria - è unito alla famiglia nel dolore per il tragico evento e si impegna a fare piena luce su quanto accaduto. La relazione del Policlinico affidata all'equipe della Regione Lazio, guidata dal professor Vincenzo Vullo della Sapienza, dovrebbe essere conclusa in sette giorni, anche se già domani si potrebbero avere le prime notizie.
Secondo il padre di Gloria, Antonio, le lastre sarebbero state lette con ritado "I medici sono andati in pausa pranzo dopo l'intervento – ha detto disperato – e poi c'è stato il cambio turno"
Lui vuole riportare la sua bambina a casa, a Gela, spera di poterlo fare oggi. La mamma, è tornata in Sicilia, il suo ginecologo le ha detto di stare a riposo; a seguito dello shock subito, ha già avuto delle contrazioni che potrebbero mettere a rischio la gravidanza.
Adesso si attendono i risultati definitivi sul corpicino di Gloria.
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