L'imminente scadenza che obbligherà, dal 28 febbraio, a ricorrere ad appalti Consip per la pulizia delle scuole, con una drastica riduzione dei fondi disponibili a livello nazionale, mette a serio rischio la prosecuzione delle attività didattiche, l'igiene e la sicurezza nelle scuole di tutta Italia, in particolare nel Mezzogiorno.
A lanciare l'allarme è la Commissione istruzione dell'ANCI Nazionale, che ha approvato un ordine del giorno con cui i rappresentanti delle Amministrazioni locali esprimono preoccupazione per la riduzione delle
risorse destinate alla pulizia. Al Governo viene chiesta "l'attivazione immediata del tavolo di confronto politico sul problema della pulizia delle scuole previsto dalla Legge di stabilità, che individui adeguate soluzioni normative ai problemi occupazionali connessi all'utilizzazione delle convenzioni Consip Spa, nonché garanzie certe in ordine alle condizioni di igiene
e sicurezza nelle scuole".
Il nodo del contendere è legato ai calcoli utilizzati per fissare gli importi degli appalti Consip, che non hanno tenuto conto del fatto che in tantissime realtà, soprattutto del Sud, questi servizi hanno impegnato fino ad oggi tantissimi lavoratori LSU il cui costo non è
stato tenuto in considerazione. "Si tratta - spiega l'Assessore alla Scuola del Comune di Palermo
Barbara Evola - di un sistema di calcolo che in tutta Italia rischia da un lato di tagliare nell'immediato circa 24 mila lavoratori e per
altro non garantirebbe condizioni minime di qualità dei servizi svolti, a danno quindi della agibilità delle scuole, già provate dai
tagli indiscriminati dei fondi per manutenzione e didattica."
"Per questo - conclude la Evola - chiediamo che subito sia approvata una proroga alla scadenza del 28 febbraio e che più in generale sia attivato un tavolo di confronto per evitare che le scuole italiane piombino nel caos."