L'uomo è l'unico essere vivente sul pianeta che produce rifiuti che la natura non è capace di auto rigenerare e smaltire ... ci avete mai riflettuto?
È nuovamente all'onore delle cronache quotidiane il problema dei rifiuti e della pulizia delle nostre città. Lo è da lunga memoria.
È certamente vero che il comportamento della maggior parte degli abitanti di Palermo, così come di altre città della nostra amata regione, per quanto riguarda l'igiene urbana, è spesso a dir poco barbaro ed è sempre giusto richiamare a un forte senso di responsabilità da parte dei cittadini. Infatti chi di noi non ha mai buttato una carta dal finestrino della propria auto, chi un sacchetto fuori dall'orario previsto o fuori posto. Chi non ha lasciato che il proprio adorato cane espleti la propria fisiologia sui marciapiedi, negli stessi in cui poi si cammina con i propri figli, chi semplicemente non ha buttato una cicca per terra o la carta di un buon panino sul marciapiede. Tutti l'abbiamo fatto almeno una volta nella vita, molto probabilmente più di una. Semplici gesti di quotidiana inciviltà.
Senza voler puntare il dito altrove, è sempre vero che chi amministra ha l'ingrato compito delle scelte e delle regole, della consequenziale repressione di ciò che viene considerato anti-sociale, ma è altrettanto vero,che ha anche il dovere di mettere il cittadino in condizione di rispettare quelle stesse regole che, se infrante, dovrebbero generare severe sanzioni. Certo è, che nulla rimane di più difficile del fare regole e sanzioni giuste. Perché le regole hanno bisogno di motivazioni condivise, mezzi attuativi e strumenti repressivi reali e immediatamente efficaci, ma vanno sempre commisurate alla reale possibilità del rispetto delle stesse. ( se un cassonetto dell'immondizia è stracolmo da giorni dove lo metto il mio sacchetto?)
Il settore dei rifiuti è davvero molto complesso e proprio tale complessità passa da vari aspetti. Il primo riguarda certamente le società a partecipazione pubblica che hanno il compito di garantire pulizia e spazzamento.
Aziende di diritto privato ma partecipata al 100% dal pubblico. E in questa dicotomia sorge il primo problema. Bisognerebbe capire, ad esempio, perchè chi deve essere assunto in tali aziende lo può fare in regime privatistico cioè senza concorso, verifica specifica delle qualifiche o relativa specializzazione, cosa che non potrebbe accadere in una società pubblica, mentre, nelle stesse aziende, chi dovrebbe essere licenziato per manifesta incapacità, esubero, inefficienza, assenteismo, mancanza di qualifica, ecc. non può essere toccato perchè considerato dipendente pubblico. Il vero problema è scegliere se si deve tutelare il lavoro o il lavoratore. Sono due cose molto diverse. Il lavoro nobilita l'uomo e lo rende dignitoso e libero ed è un diritto costituzionale, il lavoratore che non fa quello che deve, e per cui è pagato con le nostre tasse, disonora la dignità stessa del lavoro e insulta chi invece fa il proprio dovere. Del nostro esercito di operatori ecologici, chiediamoci quanti appartengono alla categoria del lavoro e quanti sono invece lavoratori? Mi spiace ma è molto difficile credere che con migliaia di unità a disposizione non si riescano a tenere le strade un po' più pulite.
In un'azienda, cioè in un sistema produttivo organizzato, chi non svolge dignitosamente e professionalmente il proprio compito arreca un danno all'intera organizzazione a tutti i lavoratori e, a chi dei servizi se ne dovrebbe giovare, perciò chi disonora il proprio posto di lavoro non dovrebbe lavorare più. Usiamo la parola giusta, anche se impopolare, andrebbe licenziato. Così come per il personale in esubero. Cosa è un esubero? Qualcosa che non serve in quel determinato contesto. E il non servire cosa vuol dire se non appesantire e rendere meno efficiente e adeguato ciò che invece funzionerebbe e servirebbe meglio la collettività. Anche in questo caso, in un contesto di efficienza e forse meno politico, gli esuberi andrebbero eliminati, magari destinandoli a servizi dove vi è, al contrario una condizione di sotto-organico.
Gli argomenti sulle società di servizio potrebbero essere tanti altri e anche complicati, come: i piani industriali, l'ammodernamento dei mezzi, la manutenzione, l'impiego di nuove tecnologie, lo sviluppo manageriale dei servizi, la gestione del personale, ecc. ecc.
Ma la conversazione merita un passo in avanti.
Scendendo un pò più a valle, parliamo della differenziata... quello strano mistero in risolto. Ad esempio a Palermo, in alcune zone della città la si fa, o meglio ci sono i contenitori, in altre no, già difficile capire il senso di ciò. La raccolta differenziata è un sistema integrale e integrato al ciclo dei rifiuti, o si fa o non la si fa, a macchia di leopardo non serve, aumentano i costi e diminuisce la resa. Detto questo, diciamoci la verità, li dove si fa la raccolta differenziata, la si fa per lo più solo come esercizio. Perché sarebbe interessante sapere in questa città dove si possono andare a vedere le così dette piattaforme di stoccaggio del vetro, plastica, carta, alluminio, dove sono i CCR i Centri Comunali di Raccolta, i centri di prima lavorazione dei rifiuti differenziati, ecc.? Cioè dove sono tutte quelle infrastrutture che legano la raccolta al ciclo integrato dei rifiuti e che genererebbero anche un importante indotto occupazionale. Come mai i mezzi di raccolta alla fine "salgono"quasi tutti a Bellolampo o percorrono centinai di km per portare i rifiuti in siti di stoccaggio lontani, facendo semplicemente aumentare costi e inquinamento. Ormai le condizioni per il riutilizzo dei rifiuti, quelle vere, impongo processi industriali talmente rigidi e selettivi e di assoluta non contaminazione tra una tipologia di rifiuto e un altro, che appare chiaro, anche ad un bambino, che la il problema dei rifiuti non si può risolvere se il processo produttivo degli stessi non è completo e non si governa e infrastrutturizza a basso chilometraggio il territorio.
Dove sono gli impianti di stoccaggio, pulizia, imballaggio, semilavorazione? In una città di quasi un milione di abitanti, così come per l'intera regione, che vuole veramente progettare il proprio futuro, questo dovrebbe essere l'investimento primario.
Oltre a ciò, dovremmo anche provare a dirci la verità su quello che spesso risulta essere un bluff riguardante proprio i dati della raccolta differenziata. A Palermo, ad esempio sono sempre in aumento... il trucco è semplice, se la rilevazione la si fa sul "cassonetto" è facile avere dati positivi, più cassonetti più differenziata. Ma il vero dato andrebbe rilevato appena il rifiuto differenziato esce dal cassonetto sotto casa. Cioè la percentuale che conta non è quella del conferimento su strada da parte dei cittadini, ma quanto dei rifiuti differenziati trova un nuovo riutilizzo.... e li le percentuali sono ben diverse da quelle riportate sui giornali.
È certamente vero che ognuno di noi ha il diritto di vivere in una città pulita e dignitosa e che la Pubblica Amministrazione si adoperi perchè ve ne siano le condizioni di fattibilità, facendo scelte coraggiose e impopolari dentro e fuori le aziende pubbliche, ma è altrettanto vero che ognuno di noi ha il dovere di rispettare le regole e di pagare salatamente se quelle regole le infrange.
Allora se immaginiamo che, per un miracolo, tutto funzionasse all'improvviso, strade pulite, cassonetti svuotati, raccolta differenziata vera, industrializzazione del processo di stoccaggio dei rifiuti, cestini getta-carta ogni 30 m, spazzini che fanno il proprio lavoro con dignità e correttezza, consci che proprio il loro servizio è tra i più importanti per una collettività e perciò, poco importa se ritorniamo a chiamarli spazzini e non più operatori ecologici, perchè il rispetto non parte ne arriva da un semplice appellativo. Di contro abbiamo anche il dovere di immaginare che si possa dare il potere a un vigile urbano o a qualsiasi pubblico ufficiale, che vede un cittadino che getta una semplice carta fuori posto di elargire una bella multa da mille euro.
È uno scenario molto difficile da immaginare, ma io ho sempre pensato che tutto ciò che si può pensare, ipotizzare, può anche diventare realtà. Un equilibrio tra efficienza dei servizi e senso civico dei cittadini non è fantascienza e sono certo che la maggior parte dei cittadini sarebbe d'accordo.
da livesicilia.it
http://livesicilia.it/2018/01/03/musumeci-conferenza-stampa-rifiuti-diretta_919437/