Si è trattata di un'occupazione quasi simbolica quella che ha visto coinvolte ben 10 famiglie, un atto dimostrativo che però riaccende la luce sull'emergenza abitativa a Palermo, a meno di un anno di distanza dai fatti che hanno coinvolto varie famiglie all'interno dello Zen2.
L'intervento dei carabinieri nella serata di ieri ha convinto 50 persone ad abbandonare una palazzina appartente allo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) in via Evangelista di Blasi, destinata ai familiari di militari, Un intervento quasi annunciato in vista dei rallentamenti dei lavori di consegna di ben 10 alloggi popolari definiti pronti per la consegna ma privi degli allacci ai servizi comunali di luce, acqua e gas.
Appartamenti quasi finiti, con pochi dettagli architettonici da definire e che il presidente dello IACP, Marcello Gualdani aveva cercato di preservare da occupazioni abusive dopo i fatti dell'anno scorso, firmando un accordo con il Comune di Palermo che avrebbe dovuto ridurre le notizie sull'assegnazione degli alloggi.
Per evitare lo sgombero forzato già nel pomeriggio di sabato e scoraggiare un'azione di forza da parte delle forze dell'ordine, un tam tam di messaggi tra i senza tetto ha portato 15 minorenni ad occupare le abitazioni, seguiti poi dal resto della famiglia.
Una protesta che senza dubbio si andrà a sommare a quelle di Gesip, Amia ed Amat, tutti argomenti che al momento il commissario Latella si ritrova ad affrontare con la speranza di lasciare l'incombenza al più presto al prossimo sindaco. Al momento non sono annunciate altre proteste da parte dei senzatetto, ma il clima teso e l'azione del weekend scorso non possono escludere altre azioni a sorpresa.