Sono pochi, purtroppo, gli sgomberi in città soprattutto a fronte di un'emergenza che è proprio quella legata alle occupazioni abusive di case e di scuole come in questo caso.
Dunque quando uno sgombero viene effettuato, merita tutta l'attenzione possibile, perché mandare via delle famiglie di abusivi vuol dire ripristinare la legalità. Mandare via degli abusivi che occupano una scuola nel quartiere Cep vuol dire ridare ai giovani quello che gli spetta di diritto, l'istruzione; vuol dire dare ai giovani (e non solo), un segnale, il segnale che lo "stato" c'è.
La scuola "Crispi" di via Barisano da Trani è stata sgomberata. Ad eseguire il provvedimento sono stati agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale.
Cinque delle sei famiglie occupanti sono residenti fuori Palermo, precisamente a Misilmeri, Altavilla, Villabate, Monreale e Capaci. Molto probabile la "soffiata" da parte di qualcuno, sulla possibilità di occupare la struttura. Palermo non è nuova a queste cose, come non lo è a certificati di residenza rilasciati dal settore servizi demografici del Comune a famiglie che occupano abusivamente delle strutture, come il caso eclatante del nido di via San Paolo a Borgo Nuovo alle cui famiglie venne rilasciato il certificato di residenza nonostante avessero dichiarato ai funzionari di averlo occupato.
Gli abusivi della scuola Crispi, identificati dalle Forze dell'Ordine, non hanno opposto alcuna resistenza ma dopo essersi allontanati una prima volta hanno tentato nuovamente di entrare nei locali della scuola; tre di loro quindi sono stati accompagnati in Questura. Il comandante della Polizia Municipale Vincenzo Messina, ha disposto una vigilanza dell'edificio 24 ore su 24.
"L'occupazione dei luoghi destinati allo studio e ai bambini, delle scuole e degli asili non può essere e non sarà tollerata - ha detto il sindaco Orlando - Faremo di tutto per assistere le famiglie realmente bisognose e per far si che non diventino vittime di quello che sembra essere un possibile e nascente racket delle occupazioni.
Proprio per questo ribadiamo con forza l'assoluta inviolabilità di questi luoghi, così come di qualsiasi luogo pubblico."
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