Nel 2011 era stato sorpreso dalle forze dell'ordine mentre intascava una bustarella da 10 mila euro da parte di un imprenditore del settore fotovoltaico e per questo venne arrestato, sospeso con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri dall'incarico di deputato all'Ars e sostituito da Salvino Pantuso.
Vitrano era poi stato reintegrato all'Assemblea regionale siciliana, a seguito della revoca dei domiciliari "sostituiti" con divieto di soggiorno. Per questo Pantuso aveva presentato ricorso prima davanti al Tribunale Civile di Palermo e in seguito davanti alla Corte d'appello civile che adesso lo ha respinto. Gaspare Vitrano, deputato regionale indagato per concussione, resta dunque in carica all'Ars.
Stessa cosa accaduta con Roberto Corona tornato in carica come deputato, dopo essere stato arrestato per esercizio abusivo dell'attività finanziaria attraverso il rilascio di false polizze fideiussorie (Corona è stato presentato meno di un mese fa dal coordinatore regionale del Pdl Dore Misuraca come candidato alle regionali, candidatura ritirata dopo le polemiche suscitate e l'intervento di Angelino Alfano, ndr)
Questo accade e continua ad accadere per l'articolo 15, commi 4-bis e 4-ter, della legge 19 marzo 1990, n. 55. O meglio, per ciò che non prevede quest'articolo e che proprio per questo, permette con la "sostituzione" della misura cautelare, in questo caso dei domiciliari, con il divieto di soggiorno, di far tornare in carica deputati regionali indagati e sotto misura cautelare. (vedi articolo in merito: Deputati arrestati ma reintegrati al lavoro. Misura cautelare revocata? No, sostituita)
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