News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
  • PALERMO (ITALPRESS) – Il contrasto alla criminalità tra l’utilizzo dei social, cybercrime e nuove dipendenze: questi i temi al centro del I Cybercrime Forum organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e ospitato nella giornata di ieri al Loggiato di San Bartolomeo di Palermo. Dopo i saluti iniziali di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, che si è […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Individuare le criticità più urgenti a cui trovare soluzioni a breve termine, ma contemporaneamente guardare oltre l’emergenza, a modelli diversi capaci di rendere il sistema idrico pronto ad affrontare stagioni scarse di piogge. Sono le direttive che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha voluto fornire ai componenti della Cabina di […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Un progetto politico che parte da Palermo e guarda al futuro, con una serie di appuntamenti elettorali da non fallire per realizzare l’obiettivo di governare il paese: Alleanza Verdi-Sinistra punta sul rilancio del territorio e allarga la propria presenza nel capoluogo siciliano, con l’ingresso in Consiglio comunale di un gruppo autonomo composto […]

Due condanne per estorsione ed una per omessa denuncia

seCon l'accusa di estorsione aggravata, il Gup (Giudice Udienze Preliminari) di Palermo, Sergio Ziino, ha inflitto due condanne a 4 anni ed 8 mesi di reclusione per Vito Failla, 46 anni, e Giacomo Lo Duca, 59 anni, presunti appartenenti alla cosca di Carini.

Lo stesso Gup ha inoltre condannato a nove mesi , con la sospensione della pena, l'imprenditore Giuseppe Di Maria, reo di non avere denunciato l'imposizione del pizzo. Con la stessa sentenza è invece stato assolto il presunto boss di Carini, Calogero Passalacqua, detto "Battistuni", di 81 anni.

Il Pubblico Ministero, Gaetano Paci,  aveva contestato ai tre imputati non solo l'estorsione ai danni di Di Maria, ma anche una tentata estorsione ai danni della ditta "Prime Iniziative Meditour" di Carini. Non sarebbero infatti bastate, secondo il Gup, le dichiarazioni del titolare della ditta, inducendolo ad assolvere i tre per questo tentativo d'estorsione avvenuto nel 2009.  Decaduta anche l'ipotesi  di aggravante accusatoria, nei confronti dei due taglieggiatori, per l'appartenenza a "cosa nostra", in quanto, sempre secondo il Gup, avrebbero adottato la solo metodologia mafiosa di richiesta del pizzo.