Con l'accusa di estorsione aggravata, il Gup (Giudice Udienze Preliminari) di Palermo, Sergio Ziino, ha inflitto due condanne a 4 anni ed 8 mesi di reclusione per Vito Failla, 46 anni, e Giacomo Lo Duca, 59 anni, presunti appartenenti alla cosca di Carini.
Lo stesso Gup ha inoltre condannato a nove mesi , con la sospensione della pena, l'imprenditore Giuseppe Di Maria, reo di non avere denunciato l'imposizione del pizzo. Con la stessa sentenza è invece stato assolto il presunto boss di Carini, Calogero Passalacqua, detto "Battistuni", di 81 anni.
Il Pubblico Ministero, Gaetano Paci, aveva contestato ai tre imputati non solo l'estorsione ai danni di Di Maria, ma anche una tentata estorsione ai danni della ditta "Prime Iniziative Meditour" di Carini. Non sarebbero infatti bastate, secondo il Gup, le dichiarazioni del titolare della ditta, inducendolo ad assolvere i tre per questo tentativo d'estorsione avvenuto nel 2009. Decaduta anche l'ipotesi di aggravante accusatoria, nei confronti dei due taglieggiatori, per l'appartenenza a "cosa nostra", in quanto, sempre secondo il Gup, avrebbero adottato la solo metodologia mafiosa di richiesta del pizzo.