Palermo. Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di due dei tanti lettori esasperati dal traffico cittadino. Giorgio Mineo ed Enrico Di Salvo si rivolgono alle autorità cittadine - al sindaco Leoluca Orlando e ai Vigili urbani - per mettere fine al "far west" nel quale si imbattono - quotidianamente – pedoni, motociclisti e automobilisti, come già emerso da una nostra video inchiesta (http://www.palermoreport.it/palermo/traffico-a-palermo)
In attesa di una risposta da parte delle autorità, invitiamo i lettori a segnalare i punti della città che ritengono "a rischio far west" ed eventuali domande da rivolgere alla Polizia Municipale.
"Spettabili Vigili Urbani,
siamo due cittadini lavoratori esasperati dal totale immobilismo delle Forze dell'Ordine in città.
Vorremmo portare alla Vostra attenzione qualche esempio paradigmatico della palese e reiterata noncuranza del rispetto della Legge, non solo da parte dei cittadini, ma ahimé da parte di chi la Legge dovrebbe farla rispettare.
Cominciamo con viale Regione Siciliana.
La strada è un far west, ogni mattina è una guerra tra poveri, ogni giorno è un terno al lotto per chi usa i mezzi pubblici. Intendiamo sollevare la questione della corsia preferenziale perennemente intasata. Le sanzioni per chi guida in corsia preferenziale esistono e sono anche abbastanza pesanti, ma l'Amministrazione preferisce installare gli autovelox - per carità, legittimi e necessari anch'essi - per far cassa, ma il fenomeno dell'invasione indebita della corsia riservata agli invalidi, ai mezzi pubblici e voi membri delle forze dell'ordine è beatamente tollerata. Ma forse l'autovelox evita anche le 'questioni' con i palermitani, le discussioni e le perdite tempo: l'apparecchio scatta l'odiosa foto, il cittadino paga e tutto finisce lì, mentre fare una multa all'automobilista beccato in flagrante che occupa ABUSIVAMENTE la corsia preferenziale prevede uno sforzo notevole per gli addetti al rispetto delle Leggi.
Doppia fila selvaggia in corso Finocchiaro Aprile.
Il fenomeno è talmente incredibile che lascia senza parole. Scendendo da piazza Principe di Camporeale il panorama è sconfortante: doppia fila perenne, ambo i lati, occasionali triple file dei mezzi che scaricano le merci per gli esercizi commerciali della via. In fondo alla strada si staglia gloriosa - vero schiaffo morale - l'imponenza di memoria fascista del palazzo di giustizia. Proprio sotto il naso del simbolo della Legge e dei suoi apparati viene beatamente ignorato il fenomeno del posteggio illegale. Nello stesso tempo, se ci si azzarda a lasciare la macchina o il motociclo in divieto già in via Volturno (o in via Goethe, o in via Papireto), con una spaventosa efficienza ci si ritrova la multa sul tergicristallo, in tempo record... "neanche il tempo di un caffé". A questo punto il cattivo pensiero nasce spontaneo: ad esser buoni, anche qui si vuol evitare la 'questione' con i commercianti della strada - oppure c'è un qualche tacito accordo per 'far lavorare' i punti vendita? Come si spiega questo gap di efficienza a pochissimi metri di distanza? Se il 'corso olivuzza' è diventata una zona franca, dove l'illegalità è consuetudine, la responsabilità non è più né della Legge né di chi la Legge non la rispetta, ma di chi per decenni NON HA MAI SANZIONATO i comportamenti illeciti.
Gli 'gnuri' del porto.
Anche qui, poco da dire, l'illegalità regna sovrana sotto la luce del sole. Per quale ragione è tollerato l'assembramento di carrozze e cavalli che ha luogo sistematicamente il martedì e il giovedì - giorno degli sbarchi delle crociere - in piena sosta vietata, alla fine di via E. Amari? Eh sì, perché in questo caso è possibile anche sapere in anticipo quando la legge verrà violata, ma nessuno, chissà come mai, muove un dito.
Per quale oscura ragione gli automobilisti beccati in divieto vengono multati sistematicamente e repentinamente, mentre ai conduttori delle carrozze nulla è dovuto e per loro, solo per loro, vige l'anarchia? Perché i Vigili Urbani sono sempre presenti, mattina dopo mattina, ma quando si tratta di multare i cavalli nessuno ne ha il... 'coraggio'?
Concludiamo con la via Pitré angolo viale Regione Siciliana, lato valle.
L'incrocio è regolato da semafori: chi percorre la via Pitrè da valle verso monte, trova, all'altezza con l'incrocio sopracitato, una comoda svolta a destra continua, utilissima per decongestionare il traffico spesso incolonnato. Peccato che tale svolta continua sia totalmente inutilizzabile per via degli automobilisti che lasciano la macchina sulla parte destra della carreggiata, in barba alla segnaletica verticale che impone il divieto di FERMATA - non di sosta, si badi bene, ma di fermata. Una selva di macchine è sempre presente in sosta, rendendo di fatto vane sia le corsie di preselezione e la già citata svolta continua. Ma il palermitano, lo sappiamo, dovrà pur andare a comprare il pane o prendersi il caffè da "La Cubana", vogliamo mica scherzare? E non parliamo del semaforo pedonale all'angolo con la via Palchetto, totalmente ignorato dalla gran parte delle vetture - e ricordiamo che per chi passa col rosso è previsto il ritiro IMMEDIATO della patente.
Scriviamo queste righe perché siamo convinti - siamo ASSOLUTAMENTE CERTI - che ogni vigile urbano di Palermo conosca perfettamente i fenomeni che abbiamo descritto, ma per una qualche inspiegabile ragione nessuno produce un benché minimo sforzo affinché la Legge venga fatta rispettare. Basterebbe semplicemente che le regole fossero fatte osservare, non chiediamo né nuove leggi o provvedimenti: se io cittadino osservo il totale immobilismo di chi è preposto alla regolazione dei comportamenti incivili, quando decido di infischiarmene beatamente delle regole, trasformando la mia libertà in libertinaggio, posso per questo essere biasimato?
È ora che questa città cambi sul serio, e questo cambiamento passa anche da Voi".
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