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Dopo l’Istituto delle Croci ecco la pubblicità sulla Cattedrale. Ed è Comune contro Comune…

 

Fastweb cattedraleCi risiamo. Un bene monumentale sottoposto a vincolo, dei lavori di "ristrutturazione" da fare per evitare che quel bene si perda o crei situazioni di pericolo, un regolamento, vecchio, che prevede che in quell'arco di tempo, sul monumento possa essere fatta pubblicità, e poi chi quella pubblicità la fa.

Palermo Report segue queste dinamiche da tempo, con particolare attenzione all'Istituto delle Croci, emblema di un assurdo meccanismo lucroso, che in barba all'importanza di recuperare un bene storico e ridarlo alla città, permette ai proprietari, la Angala Spa Holding &Real Estate e alla concessionaria che vi fa pubblicità, la Vat srl, di guadagnarci (e molto bene) da anni.
I lavori sulla facciata dell'Istituto delle Croci di via Libertà, non sono mai partiti, e adesso, dopo le nostre inchieste, la Procura ha aperto un fascicolo. (LEGGI QUI)

E se la cosa ha funzionato per anni, su un monumento, perché mai non farlo anche su un altro: la Cattedrale di Palermo. Con l'errore macroscopico, che quella è, appunto, la Cattedrale, meta per altro di turisti e religiosi. E un cartellone pubblicitario come quello della Fastweb e posizionato dalla Vat (si anche in questo caso), è come un pugno in un occhio.

Il regolamento, lo ribadiamo, prevede che lo spazio venga concesso e utilizzato per fini pubblicitari, nel lasso di tempo in cui si effettuano i lavori, ma prevede anche un certo decoro, un rispetto del bene, delle sue linee architettoniche, del suo "senso". Che in questo caso, come la famosa canzone, un senso non ce l'ha.

Il risultato è che metà della facciata della Cattedrale è coperta.
Era prevedibile dunque la reazione indignata dei cittadini, e la corsa ai ripari del Comune. L'assessore alle Attività produttive Marco Di Marco, ha dichiarato che farà subito dei controlli per verificare chi ha rilasciato una simile autorizzazione e ha chiesto infatti una "Urgente relazione di verifica sulla legittimità degli impianti pubblicitari realizzati sulla facciata della Cattedrale, disponendo l'immediata revoca di eventuali autorizzazioni rilasciate in violazione del regolamento comunale e prive del nulla osta della Sovrintendenza per i beni culturali"
Con l'unico problema che quell'autorizzazione, la Sovrintendenza l'ha rilasciata "per salvaguardare il portico meridionale. Come si sa – ha detto l'archietto Bellanca - il monumento aveva necessità di una ristrutturazione poiché a causa di infiltrazioni erano caduti frammenti dalla volta. La scelta di mettere lo sponsor è legittima visto che la società ha deciso di finanziare le opere dietro chiedendo di potere esporre il cartellone pubblicitario".
Padre Sarullo, parroco della Cattedrale ha detto che l'ufficio tecnico per il restauro del portico, si è affidato ai privati non trovando finanziamenti e da qui, si è messa in moto la macchina.

E l'altro parere favorevole dato alla Vat Srl, concessionaria della pubblicità, è uscito proprio dal settore Attività produttive, dal SUAP per la precisione.
Giuseppe Giunta, amministratore unico della Vat, dice che è tutto in regola e che non hanno avuto alcuna comunicazione o indicazione di togliere il pannello e dunque il rimarrà lì.
Cosa succederà adesso si vedrà, intanto stamattina le squadre del nucleo tutela patrimonio artistico della Polizia Municipale ha eseguito un nuovo sopralluogo.

Dal Suap (sportello unico attività produttive), preferiscono al momento non rilasciare dichiarazioni. La situazione in effetti è imbarazzante, posto che, come ci hanno detto, l'autorizzazione l'hanno rilasciata seguendo la regolare procedura e che lo stesso assessore alle Attività produttive chiede spiegazioni.

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