E' presente in udienza Don Luigi Ciotti (nella foto con Vito Lo Monaco presidente del centro Pio La Torre), presidente di Libera che nel processo sulla trattativa Stato mafia è una delle parti civili, ma è qui per un motivo ben preciso: dare la sua solidarietà ai pm recentemente minacciati da Riina.
"Ognuno deve fare il suo - dice - dalle forze dell'ordine, ai magistrati ai cittadini, siamo tutti corresponsabili nella ricerca della verità. Una ricerca che è un "problema" di tutti, un lavoro di tutti. Libera si muove in questa direzione da sempre, partendo dalla cultura che è il primo mezzo di risveglio delle coscienze. E ricordiamoci che una società civile, non può dirsi civile se non si assume la corresponsabilità di cui parlo. Io oggi sono qui in sostegno di chi cerca quella verit. Per stare qualche ora in silenzio. I segnali sono importanti".
Al bunker oggi è presente anche il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo "Seguo questo processo dall'inizio - ha detto - non è la prima volta che sono presente alle udienze, ma oggi ha un senso diverso proprio per quello che è successo. Apprezziamo il sostegno che ci è stato dato da parte anche dei legali. Per noi si tratta di un normale processo che deve svolgersi senza alcna forma di turbamento".
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