Dopo tante illusioni e tante speranze e pseudo promesse disattese, domattina, da tutta la Sicilia confluiranno a Palermo i Forconi, Forza d'Urto e tutte quelle categorie che si riconoscono nella protesta civile contro un sistema che non ha più molto da dire. Il prezzo della verde sfiora ormai i due euro al litro e nessuna risposta è arrivata per mitigare la protesta di un'intera regione che è al collasso. A poco sembra essere servita la manifestazione che la scorsa settimana ha riunito Sindacati ed imprenditori, altre rivendicazioni, altri comparti d'appartenenza.
Domani scenderà in piazza il popolo, la gente che è sommersa dai debiti, che non ce la fa ad arrivare al quindici del mese. Ma anche il cuore della produzione agricola, dell'allevamento, del trasporto su gomma, della pesca, dei movimenti studenteschi e di altre categorie minori.
Non sappiamo che genere di protesta sarà, nè quante persone arriveranno, nè se i palermitani aderiranno in massa. E' certo però che Palermo non stia vivendo un momento sociale tranquillo. Con gli operai della Gesip ad altisimo rischio licenziamento e con l'Amia che rischia grosso, anche se il Comune tenterà di vendere le azioni di Amg ed Amg Energia per coprire la voragine della stessa Amia (come curare una pianta malata ? togliendo linfa ad una in salute e richiando che si ammali a sua volta? boh?), di scintille se ne producono già in quantità. La preoccupazione è d'obbligo, poichè già in passato i cortei Gesip non sono stati tranquilli. Ma domani, concentramento piazza Croci ore 8.30, da dove si partirà alla volta della Regione, i Forconi promettono che non sarà una passeggiata e che non se ne andranno. Rispetto alla loro ultima comparsa a Palermo, i colorati Forconi questa volta hanno scelto un giorno feriale e non un prefestivo, per fare più "rumore" o, per dirla in siciliano, più "scrusciu".