Decine di arresti ogni giorno, tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma i malviventi, sempre più spesso, vengono rimessi in libertà o ai domiciliari e sempre meno finiscono in carcere. Negli ultimi giorni, si è passati dal caso dell'omicidio della titolare della fabbrica di parrucche, in via Dante ( ancora irrisolto), al pestaggio del fioraio di via dei Nebrodi, trovato riverso sull'asfalto e adesso in gravi condizioni a Villa Sofia, anche per questo fatto le indagini sono in corso.
Negli eventi criminosi ricorre con maggiore frequenza l'uso delle armi, siano esse da taglio, siano oggetti contundenti o armi da fuoco. A Partinico un artigiano è stato ferito da due rapinatori, mentre a Palermo città si registra una recrudescenza dei reati minori, ma anche qualche intimidazione mafiosa a danno di commercianti. Sembra si sia tornati indietro di qualche decennio.
La fiducia della gente nelle istituzioni è in fortissimo calo ed il fatto che i rei vengano sempre più spesso rimessi in libertà abbassa il morale delle stesse forze dell'ordine. E' di oggi la notizia che un detenuto del penitenziario di Messina sia stato trovato in possesso di un telefono cellulare, e noi aggiungiamo che mancherebbe soltanto che riuscissero ad organizzare un party con escort al seguito.
Battute più o meno felici a parte, la situazione è davvero grave. Come se non bastasse, anche i casi di alcuni candidati al consiglio comunale di Palermo con rogne giudiziarie hanno aumentato la diffidenza verso politica ed istituzioni. E se inquadriamo il tutto nel contesto della crisi sociale, allora il quadro è completo. Adesso, il problema principale è capire a chi fare appello per migliorare la situazione, ma noi non riusciamo ad identificare nessuno.