I fascicoli aperti dalla Procura qualche giorno fa hanno portato ad aprire un procedimento penale per 121 netturbini mentre per l'accusa di danno alla salute pubblica pagherà l'azienda. Con quali soldi avverrà tutto questo è ancora da scoprire, dato che la situazione potrebbe cambiare presto.
Gli inquirenti infatti non escludono l'iscrizione di altri netturbini nel registro degli indagati, con pene che vanno verso un massimo di 7 anni di reclusione per interruzione di pubblico servizio a cui va aggiunto in alcuni casi la violenza privata.
La sorpresa è arrivata nel pomeriggio di ieri, quando la Commissione di Garanzia per gli scioperi ha chiesto delucidazioni al prefetto sulle modalità di sciopero selvaggio dei dipendenti AMIA.
Una nuova grana in vista per la municipalizzata che aggiungerebbe tra i 25.000 ed i 50.000 euro al suo pesante debito, ormai oltre i 60 milioni di euro. La tentazione di far pagare questa multa direttamente ai netturbini indagati è molto alta, ma si andrebbe ad intaccare ulteriormente quei 2 milioni di euro che servono a sgombrare rapidamente la città dai cumuli di rifiuti.
L'Ordine dei medici si è già espresso sull'altissimo rischio per la salute causato dalle montagne di rifiuti accatastate in città ma i vertici dell'AMIA fanno sapere come siano al lavoro 300 netturbini e tutti e 70 i compattatori.
Tutte le tute arancioni però sono retribuite come fossero in giornata festiva, con ancora 2000 tonnellate di rifiuti da togliere dalle strade e la normale raccolta da garantire.