Nuove regole per la sanità italiana. Approvato ieri dal Consiglio dei Ministri il nuovo Decreto sulla Salute del Ministro Balduzzi. Sette ore di riunione travagliate per discutere i 16 articoli all'ordine del giorno, ma alla fine il provvedimento è passato. Ecco cosa cambierà dal 2013:
- ambulatori, guardie mediche, pediatri e medici di famiglia dovranno dare assistenza 24 ore su 24. In questo modo si spera di diminuire il lavoro dei pronto soccorso, coi quali i medici saranno collegati in rete, per dare trasparenza e avere tracciabilità di tutti i pagamenti effettuati dai pazienti, rendendo anche possibile un effettivo controllo del numero delle prestazioni che il professionista svolge sia durante il servizio ordinario, sia in regime di intramoenia;
- sarà eliminata la tassa sulle bibite e dovrà essere introdotta più frutta da parte dei produttori nei succhi, almeno il 20%. Questo consentirà un consumo maggiore di frutta. Si calcola, per esempio, che 200 milioni di agrumi eviteranno il macero. Il latte crudo non potrà più essere distribuito nelle mense scolastiche;
- macchinette videopoker e locali in cui si gioca d'azzardo dovranno stare a debita distanza dalle scuole, oltre i 200 metri. Saranno vietate le comunicazioni commerciali relative a lotterie, scommesse sportive, giochi a premi e giochi in cui la vincita è determinata dallla casualità. Riconoscimento di malattia a tutti gli effetti per la "ludopatia", ovvero la febbre da gioco. A questi individui saranno garantiti cure gratuite e, in alcuni casi, la sospensione dei provvedimenti di pignoramento;
- pesanti sanzioni a chi vende tabacco ai minori. Chi lo farà e verrà scoperto pagherà dai 250 ai mille euro di penale. Multe raddoppiate a chi è recidivo;
- tutte le società sportive, siano esse professionistiche o dilettantistiche, dovranno dotarsi di un defibrillatore e di dispositivi salvalavita. Tutti gli sportivi che praticano un'attività agonistica, inoltre, avranno l'obbligo di fornire un'adeguata certificazione medica e di fare dei controlli periodici;
Le Regioni dovranno provvedere alla nomina dei direttori generali delle aziende e del Servizio Sanitario Regionale attingendo ad un elenco regionale di idonei costituito a valle di una procedura selettiva che sarà svolta da una commissione costituita da esperti indipendenti, procedura a cui potranno accedere solo coloro che
documenteranno, oltre ai titoli richiesti, un'adeguata esperienza dirigenziale nel settore, garantendo la massima trasparenza.