Il 13 giugno di 29 anni, la mafia assassinava il Capitano Mario D'Aleo, l'Appuntato Giuseppe Bommarito e il Carabiniere Pietro Morici. Oggi alle ore 10.30 in via Cristofaro Scobar, a Palermo, sul luogo dell'eccidio, saranno resi gli onori militari e verrà deposta una corona d'alloro sulla lapide in loro memoria
D'Aleo, aveva preso il posto del capitano Emanuele Basile, ucciso anche lui da mano mafiosa nel 1980. L'ufficiale seguendo la scia delle indagini lasciate da Basile, avviò indagini volte a contrastare e colpire gli interessi economici dei boss della zona in cui operava la cosca di San Giuseppe Jato e quindi Bernardo Brusca e il suo referente a Monreale, Salvatore Damiani. Lo portarono inoltre alla cattura dei latitanti, fra i quali lo stesso Brusca e Salvatore Riina. D'Aleo potè contare sulla collaborazione dell' Appuntato Bommarito e su quella di Pietro Morici, già figure importante per il capitano Basile, che D'Aleo dunque decise di tenersi strette.
Le indagini portarono il Capitano D'Aleo a individuare Damiani come il mandante dell'omicidio di Basile. Questo rafforzò sempre più la sua azione repressiva nei confronti della cosca. Azione che portò la Commissione, ha decidere sulla sua morte e su quellA di altri due uomini, Giuseppe Bommarito e Pietro Morici.