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Agenzia di Stampa Italpress
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Crollo delle vendite di immobili, Palermo fanalino di coda

mutuo

A farci capire che la crisi economica fosse pienamente esplosa ci pensavano mensilmente i dati Istat sull'occupazione giovanile e l'andamento settimanale delle borse. Ora che anche un bene come la casa o gli immobili non si vendono più, ecco il quadro completo di una città come Palermo, capitale di un sud con troppi disoccupati e che da oggi sa di essere la città italiana con la più pesante flessione nelle vendite di immobili.

Dopo un piccolo incremento a fine 2011 delle compravendite nel mercato immobiliare, nel primo trimestre del 2012 gli investimenti sul "mattone" sono letteralmente precipitati, segnando un -26,5%. Il dato è ancora più scoraggiante se allargato alla provincia di Palermo, dove il calo di compravendite raggiunge il -25,2%, un vero e proprio record italiano. 

Ancora una volta si guarda alla banche come principale responsabile della stagnazione del mercato. La mancanza di liquidità e la stretta creditizia non permette a chi vuole vendere un immobile di trovare compratori con denaro a sufficienza, chi vuole comprare casa non riesce ad avere le garanzie richieste dalle banche e chi vive in affitto, o a casa dei genitori, preferisce non rischiare l'accensione di un mutuo.

Nella generale stagnazione economica, crescono di contro gli affittuari e risentono particolarmente della crisi gli imprenditori in cerca di nuovi locali per la propria attività.