Confartigianato, Cna, Clai e Casartigiani presentano la relazione che fa tremare Palermo. Ammonterebbero a 2.400 gli abusivi a fronte di 1.200 regolari i lavoratori che svolgono attività artigianali e servizi alle persone. Più semplicemente, tutti quei piccoli artigiani ma anche eserciti di parrucchiere ed estetiste fai-da-te sono state denunciate ieri con tanto di nome e cognome ad un tavolo tecnico che diverrà presto operativo, fatto di Carabinieri, Vigili urbani, Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza. Un'unica via di scampo, mettersi in regola.
"Special guest" del tavolo tecnico Maurizio Zamparini che con l'occasione ha precisato come le 800 persone che lavoreranno all'interno del suo nuovo centro commerciale, pronto per l'inaugurazione il 14 marzo, aderiranno in pieno all'accordo stipulato ieri. Secondo le associazioni gli abusivi non pagano le tasse, non versano contributi Inps e Inail, non rispettano i contratti di lavoro nè le leggi sull’ambiente, praticano prezzi inarrivabili e nessun organo di controllo li può verificare in quanto non sono in nessun elenco
Se gli abusivi continuano a lavorare indisturbati non avremo scelta: saremo anche noi degli evasori totali, afferma il presidente della Confartigianato Reina. Il rischio è che a Palermo i 1.200 artigiani regolari rimasti diventino davvero degli evasori totali, prendendo in parola l'evidente provocazione di Reina. Ma cosa porta ad esercitare abusivamente la propria professione? La risposta, anche qui, arriva dalle banche.
A colpire le imprese è la difficoltà del credito. Parafrasando un noto slogan, "la mia banca è diffidente". La Crias dovrebbe ovviare a questa situazione ma ha tempi non sempre a misura delle aziende e i fondi privati sono in crisi. Le organizzazioni artigiane lamentano anche il mancato recepimento da parte della Regione siciliana, dopo oltre sei anni, della legge che prevede il profilo unico per l’attività di acconciatore.
Ars che proprio oggi pomeriggio riunisce la commissione Formazione e lavoro ed ha convocato le sigle artigiane in audizione. Potere della lamentela.