Rosario Crocetta per la prima seduta dell'Ars da presidente sceglie una cravatta blu patriottica, con i colori della Sicilia, a strisce rosse e gialle, e il simbolo della Trinacria. La sua giunta è al completo, non fosse per l'assenza di Antonino Zichichi e Nicolò Marino. Prima il debutto in aula sugli scranni riservati al governo per il team capitanato dal presidente, poi il passaggio obbligato dal corridoio dove taccuini e microfoni lo attendono famelici. Al fianco del governatore tre rappresentanti della compagine femminile, con in prima battuta Nelli Scilabra, poi Lidia Vancheri e Lucia Borsellino.
"Non ho paura di avere una maggioranza senza equilibri stabili. Il modo di governo che ho scelto metterà di volta in volta i deputati di fronte ad una scelta di coscienza e di responsabilità. Chi potrebbe votare, ad esempio, contro la spending review? O si fa così, o la Sicilia affonda". Crocetta esordisce mettendo dunque chiare le carte in tavola sul percorso che ha scelto.
Ci tiene a precisare il governatore che la strada della revisione della spesa e della modalità di gestione non vuole lasciarla, e rivendica che i primi provvedimenti della sua giunta vanno in tale direzione. Così Crocetta annuncia un esposto alla Procura: "Ieri ho scoperto una cosa terrificante. In un dipartimento della Regione i soldi destinati ai fornitori transitavano nei conti correnti di alcuni dipendenti".
"Nel corso della riunione di giunta abbiamo deliberato formalmente la revoca dei ventuno giornalisti dell'ufficio stampa della presidenza della Regione – annuncia Crocetta, per quello che è diventato uno dei suoi temi caldi - Non è detto che qualcuno di questi non possa fare parte del nuovo ufficio stampa che sarà ridotto e che avrà un solo capo redattore".