Alla fine non è stato un vero e proprio confronto tra candidati, quello organizzato oggi al Centro Pio la Torre, dove, manco a dirlo, uno dei temi principale è stato quella della legalità e della lotta alla mafia. Perché presenti erano soltanto in due, Giovanna Marano (Idv, Sel-Verdi-Fds) e Rosario Crocetta (Pd, Udc, Lista Crocetta).
Un intervento duro e conciso quello della sindacalista della Fiom Cgil che ha toccato punti dolenti che riguardano l'economia regionale, le imprese e la loro salvaguardia. "Che l'Isola sia al default è sotto gli occhi di tutti, un default di cui è responsabile la classe dirigente dell'Isola e a cui oggi si aggiunge il blocco della spesa. La Regione - ha aggiunto - si è dimostrata incapace di interloquire con il governo nazionale e con i grandi gruppi industriali e di spendere i fondi europei e nonostante i milioni di risorse disponibili la Sicilia è infatti la più povera delle Regioni povere.".
Crocetta ha aperto il suo intervento comunicando ai giornalisti che domenica, giorno in cui ci sarà la sua convention, farà clamorose rivelazioni supportate da nomi, cognomi e carte, su un accordo Miccichè-Musumeci, che – dice il candidato – starebbero rimettendo in moto la macchina dei 4 termovalorizzatori in odor di mafia.
Parole a cui Miccichè ha prontamente replicato: "Prendo atto che è iniziata la fiera delle falsità. Crocetta, mettitelo in testa: nel mio programma non sono previsti termovalorizzatori. Con il Pdl - ha aggiunto – non troverei l'accordo neanche sul ristorante dove mangiare, figuriamoci sulla gestione dei rifiuti in Sicilia. Aspetto di sentire questi fantomatici nomi - conclude Miccichè - ma stavolta partono le querele".
Ecco l'annuncio fatto oggi da Crocetta: