Rosario Crocetta non ci sta a farsi mettere nell'angolo. Il presidente della Regione cerca così di smarcarsi dalle scaramucce che tengono imbrigliata la sua maggioranza; allo stesso modo il governatore non ci sta a siglare accordi estemporanei con chi sta all'opposizione, forte dell'investitura ricevuta dalle urne.
Risponde picche quindi Crocetta a chi, dalla sua coalizione, profila intese con il Popolo delle libertà sula composizione delle commissioni legislative, bollando tale ipotesi come "un inciucio per creare poi i presupposti per l'ingovernabilità". "Perchè la presidenza della commissione Affari istituzionali dovrebbe andare al Pdl? O del Bilancio? Io non li voto, perchè significa consegnarsi al mio carnefice – ha tuonato il presidente nel corso di una conferenza stampa - Se gli Affari istituzionali vanno al Pdl non faremo più riforme". In caso contrario? Vorra dire, secondo Crocetta, che Pd e Udc vogliono danneggiare il governo, "paralizzando l'attività riformatrice".
Quella che doveva essere la luna di miele tra il presidente e la sua maggioranza, ad inizio legislatura, si è dunque trasformata in una convivenza difficile, tanto da fargli dire di essere politicamente "single". E mentre il Pd è alla continua ricerca della pace perduta – prima per la votazione del presidente dell'Ars, poi la nomina del capogruppo in aula, quindi lo strappo di Cracolici sulle commissioni – Crocetta annuncia che vedrà Pierluigi Bersani perchè "un partito che pensa di agire per cinque anni in questo modo, spaccandosi, non va bene".
Dalle parti dei centristi è il segretario regionale a rispondere alle accuse di9 Cricetta: "Il presidente sbaglia indirizzo. Dall'Udc ha sempre avuto sostegno e non certo veti nè ostacoli – puntualizza Gianpiero D'Alia - Evidentemente in questi giorni è un pò distratto. Si concentri sul bilancio e sugli altri urgenti provvedimenti che il governo dovrà adottare e stia tranquillo perchè dal punto di vista politico avrà sempre il nostro sostegno".