"Positiva" la missione della Regione Siciliana al ministero dell'Economia dedicata alla difficile quadratura da raggiungere sul bilancio dell'Isola. Lo assicurano il governatore Rosario Crocetta e il suo assessore all'Economia Luca Bianchi, reduci da un serrato confronto con il ministro Vittorio Grilli.
La Sicilia è a caccia di due miliardi, tra riduzioni dei trasferimenti statali e l'ereditata voragine finanziaria. L'8 aprile i documenti contabili dovranno approdare nell'aula dell'Ars per essere approvati entro la fine del mese, quando scadrà l'esercizio provvisorio. E i due politici siciliani hanno nuovamente escluso il rischio di un default.
"La credibilità" guadagnata "con il nuovo corso" della Regione ha consentito, in "un'assunzione comune di responsabilità", spiega Crocetta, l'apertura di un approfondimento tecnico che già nei prossimi giorni "darà i suoi frutti per risolvere le sfide più urgenti".
La parola chiave usata dal governatore è "flessibilità" per la chiusura di un bilancio regionale "che coniughi rigore, sostenibilità sociale e difesa dello Statuto siciliano".
Secondo Crocetta e Bianchi "Sembra che stiano ponendo le premesse per un rapporto franco con il governo centrale, per riprendere un cammino di sviluppo e di equità in Sicilia".
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