Ormai l'elenco delle aziende che chiudono i battenti a Palermo e in Sicilia, sta assumendo connotati quotidiani di allarme sociale/occupazionale. La crisi è reale è tangibile e inizia ad assumere preoccupanti fattezze di allarme sociale. L'ultima “bollettino” riguarda la Nokia Siemens. La multinazionale ha infatti deciso di chiudere le sedi di Palermo e Catania. Nella mattina di ieri la notizia, che già circolava da qualche giorno, ha assunto i caratteri di ufficialità in una lettera trasmessa alle organizzazioni sindacali in cui viene annunciata l'apertura delle procedure di mobilità per tutte le sedi italiane con la contestuale comunicazione della chiusura delle sedi siciliane.
Sulla vicenda interviene Luca Vecchi segretario nazionale Ugl dichiarando: “ ancora un volta, una multinazionale abbandona la nostra isola. E, ancora una volta, le istituzioni locali e la Regione siciliana dimostrano la loro inadeguatezza".
Da tempo, l'Ugl metalmeccanici aveva chiesto ai vertici regionali di convocare l'azienda per individuare una soluzione alla crisi, paventata con l'avvio di un piano di incentivi all'esodo. Inoltre, il sindacato aveva anche incontrato il Presidente della Regione, che aveva rassicurato sull'impegno della Regione per salvaguardare il futuro dei dipendenti siciliani. Purtroppo a differenza di quanto accaduto in altre regioni, non solo non è stato convocato alcun tavolo, ma da parte dell'amministrazione regionale siciliana c'è stato il più assoluto silenzio.”