Essere marchi storici o prestigiosi, in questa città, non basta. Salamone&Pullara dopo 60 anni di intensa attività è in liquidazione, colpita dalla crisi che sta battendo tutta l'isola, ma in particolar modo la provincia di Palermo.
Lo storico rivenditore di viale Regione Siciliana, dal 1947 forniva materiali per interni ed esterni, strutture ricettive, residenziali, commerciali e sportive. Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl di Palermo ha detto "La situazione è drammatica e va peggiorando. Stanno scomparendo, uno ad uno, tutti i nomi dell'economia provinciale. Nessun settore è risparmiato, quello dei materiali da costruzioni men che meno, a causa della grossa crisi del mercato edilizio. Stiamo cercando di salvaguardare i livelli occupazionali".
L' amministratore dell'azienda Calogero Leone, getta acqua sul fuoco: "Noi non stiamo chiudendo. Mentre altre aziende, purtoppo hanno chiuso i battenti negli ultimi mesi, noi stiamo rivedendo il nostro piano di business per diventare sempre più competitivi. La concorrenza, infatti, è spietata e il mercato locale assorbe poco per questo abbiamo deciso di rivolgere la nostra attenzione anche all'estero. Abbiamo già delle sedi in Francia, quindi siamo abituati alle sfide. Siamo in liquidazione perché è necessaria una ristrutturazione di tutta l'azienda dai locali ai piani di investimento". "Gli operai – conclude Leone – che attualmente lavorano presso la nostra azienda sono 22. Qualche mese fa erano stati messi in cassa integrazione ma adesso sono tutti in forza. La situazione è difficile soprattutto quando hai alle spalle delle banche che rifiutano qualsiasi tipo di credito, ma non chiuderemo e continueremo a lavorare come facciamo ormai da sessant'anni".
Il bollettino di guerra non si arresta, da De Magistris- Bellotti a Grande Migliore, passando per l'hotel Ponte, Max Living e Flaccovio e tanti atri purtroppo. Chiusure che danno proprio il senso di quanto la situazione di Palermo sia al collasso.