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Agenzia di Stampa Italpress
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Crediti e PA, varato il protocollo di intesa.

creSiglato il protocollo tra Rete imprese e l'ABI sullo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti delle PA . Sulla base di questo accordo, l'ABI promuoverà un plafond di 10 miliardi con il quale le imprese avranno accesso al credito o otterranno l'anticipazione dello stesso.

Ma come sempre accade in questi casi, cè sempre un rovescio dellla medaglia; come dire "fatta la legge, trovato l'inganno". C'è sempre qualcuno o qualcosa che resta all'angolo.

E' quel che accade ad esempio, ai fornitori delle ASL. Se da un lato infatti è stato approvato il decreto che svincola i pagamenti ai fornitori, dall'altro, il Fondo Sanitario Nazionale ha slittato all'ennesimo rinvio accentuando così i già evidenti problemi di cassa di numerose Aziende sanitare ed Ospedaliere che sono alla base dei ritardati pagamenti.

Ancora una volta le imprese siciliane sono retrocesse rispetto al resto del Paese: non potranno usufruire, infatti, dell'opportunità introdotta dal governo nazionale di recuperare direttamente i crediti con la pubblica amministrazione. Il decreto del governo nazionale che permette alle imprese di recuperare direttamente i crediti con le PA , esclude infatti la possibilità di certificare i debiti per le regioni sottoposte a 'piani di rientro', e fra queste vi è la Sicilia.

Se questo trend fosse confermato, comporterebbe gravissimi danni e perdite per le imprese siciliane che vantano crediti oltre 3,5 miliardi nei confronti della regione. I decreti ministeriali rivolti allo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese verso la Pubblica Amministrazione determinano disparità di trattamento fra le aziende italiane a seconda della loro collocazione geografica.

"La Sicilia - aggiunge l'assessore regionale per la Salute Massimo Russo - non può essere inserita tra le regioni italiane che rischiano di essere escluse dai benefici economici previsti dal provvedimento del ministro Passera. La nostra Regione, infatti, con grandi sacrifici ha brillantemente superato il Piano di rientro già nel 2009 e ha anche rispettato gli impegni assunti con il successivo Programma Operativo firmato con il Ministero e che scadrà alla fine di quest'anno: il 2011 si è chiuso con lo squilibrio programmato di circa 40 milioni di euro, abbondantemente compensato dai circa 330 milioni di euro provenienti dalle addizionali è stata più volte additata in campo sanitario come esempio virtuoso per il risanamento economico e la riqualificazione del sistema".