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Coordinamento 9dicembre2013: ''In piazza a oltranza''. A Palermo un dispiego di forze dell’ordine esagerato

coordinamento 9 dicembreContinua il presidio in via Ernesto Basile a Palermo. In città, rispetto al resto d'Italia, al momento lo sciopero è decisamente contenuto per numero di presenze. Ma anche qui come nel resto del paese a scendere in piazza è il Coordinamento 9dicembre2013, un coordinamento autonomo, di cui fa parte – ci anno spiegato ieri al presidio – "Chiunque ha deciso di ribellarsi. Ribellarsi è un dovere – si legge nei volantini – ci hanno accompagnato alla fame, hanno distrutto l'dentità di un paese, hanno annientato il futuro di intere generazioni, ora basta".

Giovedi 12 dicembre, il Coordinamento sarà di mattina davanti alla sede della Serit di via Enrico Albanese.
"La gente non ha capito che questa è la manifestazione di tutti – dicono alcuni studenti universitari - purtroppo anche da noi c'è una sorta di boicottaggio. Molti non sapevano della manifestazione, perché si cerca di far diventare tutto una questione politica. Non c'è stata alcuna informazione all'interno delle università, almeo della nostra, ma a guardarsi attorno in nessuna. Insomma, fosse solo per il calcolo delle probabilità, su migliaia di universitari, almeno un centinaio dovrebbero esserci. Ci sembra quindi evidente come stanno le cose. E ci chiediamo perché? E' ora di smetterla e di capire che dobbiamo lottare tutti insieme".

"A me – racconta Maria Giovanna – che qui ci siano i forconi, o Forza Nuova o i centri sociali o chiunque altro non importa. Io sono qui come loro per uno stesso obiettivo. Come sta accadendo nel resto d'Italia dove uomini e donne sono per strada, dove non si stanno creando il problema di chi ci sia accanto a loro a manifestare. Io rimango qui!"
E della stessa idea sono gli altri presenti al presidio di via Basile, come Monica Modica ad esempio, che nonostante abbia un passato in politica ha deciso di partecIpare al presidio, o Gigi Giordano, giovane imprenditore, che non vuole più stare a guardare quello che accade e a subirlo.

Infine c'è un elemento non di poco conto da evidenziare, un dispiego di forze dell'ordine immotivato rispetto alla portata della manifestazione. Come vedrete dalle immagini, per un numero di persone che non arrivava nemmeno a 100, erano presenti Carabinieri, Poliziotti, agenti Digos in Borghese, Guardia di Finanza.

Manifestare dovrebbe essere ancora un diritto in questo paese. Dare la "possibilità" di farlo, ma un "assetto militare" del genere non è libertà e non rende certamente il clima disteso.

Lo stesso Mariano Ferro leader di quei Forconi che ieri a Palermo era in numero assolutamente esiguo, ha detto che "In Sicilia sembra di essere quasi in uno stato militarizzato di polizia. Probabilmente sarà giusto così. Quello che ti fa rabbia è che in queste sedi quello che manca è il vero colpevole, cioè la politica. Il ministero dell' Interno ha preferito fare la linea dura, e non discutere del merito della protesta. Mi piacerebbe che qualcuno mi chiedesse cosa siamo venuti a fare sulle strade, perché così non è possibile manifestare in alcun modo".

Tutto comunque si è svolto ieri in maniera pacifica, se non qualche piccolo momento di tensione. E se a Torino i poliziotti hanno tolto i caschi, ieri a Palermo hanno abbassato gli scudi. Che nella sostanza, per chi sta manifestando, ha lo stesso valore. 

Ecco le immagini e le interviste raccolte:

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