La causa, secondo la Questura di Palermo, è da legare sia alla crisi economica in atto che all'instabilità dei paesi del nord Africa. Un dato preoccupante non solo per il notevole danno creato alle casse dell'erario, ma anche per la salute pubblica proprio perché sconosciuta la qualità del tabacco utilizzato per la preparazione delle sigarette introdotte illegalmente nel territorio nazionale.
La Guardia di Finanza di Palermo, nell'ambito della sua attività per il contrasto al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, dalla fine dello scorso mese di ottobre e durante il "ponte di ognissanti" ha sequestrato circa 200 Kg. di materiale. Controlli serrati sia all'interno del sedime portuale che in alcune aree urbane considerate strategiche per la vendita dai contrabbandieri.
I finanzieri del Gruppo Palermo, in servizio nell'area portuale, nel corso delle operazioni di controllo di sbarco dei passeggeri dalle motonavi provenienti da Tunisi hanno fermato 10 cittadini tunisini residenti nell'Isola in procinto di sbarcare con i propri automezzi, trovandoli in possesso di circa 80 kg di sigarette di contrabbando delle marche "American Legend", "Oris", "Marlboro", e "Mars".
Diversi i sistemi di occultamento messi in atto dai viaggiatori. Le stecche di sigarette erano nascoste all'interno dei bagagli, ma anche dentro le autovetture all'interno dei cruscotti, dei pannelli dei portelloni posteriori, delle ruote di scorta e di quelle marcianti, delle imbottiture dei sedili, del vano motore.
Altri contrabbandieri sono stati invece individuati e fermati in città. I baschi verdi in questo caso hanno sequestrato oltre 100 kg di tabacchi lavorati esteri delle marche "American legend" e "Chesterfield", arrestato un cittadino italiano e denunciato "a piede libero" all'Autorità Giudiziaria 3 persone, un palermitano e 2 cittadini extracomunitari.
Se in passato il trasporto e la distribuzione sul territorio delle sigarette avveniva soprattutto attraverso l'utilizzo di autoveicoli privati, ora le organizzazioni criminali locali si affidano anche ai cosiddetti "spalloni" che, utilizzando mezzi pubblici, portano al seguito borsoni da viaggio all'interno dei quali vengono occultate le sigarette di contrabbando.
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