La “pentola scoperchiata”. Regione, dopo quella sui grandi eventi, arriva l'inchiesta sui consulenti.
Dopo l'apertura dell'inchiesta sui grandi eventi della Regione siciliana, da parte della Procura di Palermo, che ha portato sotto inchiesta Fausto Giacchetto e alcuni funzionari regionali con imprenditori del ramo, è la volta dei consulenti. La procura regionale della Corte dei Conti ha infatti dato via ad un altro “mega” filone d'indagine, quello su una delle più abusate prassi della politica locale: l'abnorme ricorso ai contratti di consulenza esterna. I magistrati stanno passando al setaccio gli anni dal 2008 al 2012. Gli anni del governo di Raffaele Lombardo. Nonostante la Regione Siciliana abbia sulla busta paga ventimila dipendenti, di cui duemila dirigenti, assessori e presidenti, non hanno mai voluto avviare un processo di valorizzazione e formazione del proprio organico, affidandosi ad “esperti” esterni.
La Procura contabile ha chiesto a tutti i dipartimenti regionali di trasmettere tutta la documentazione che riguarda gli incarichi assegnati dal 2008 ad oggi. Dalle prime indiscrezioni, di un'inchiesta che va avanti da mesi nell'assoluto riserbo, sembrerebbe che ci siano palesi violazioni rispetto, non tanto allo spreco, ma ai requisiti minimi imposti dalla legge per essere consulente regionale, come ad esempio la laurea.
I numeri sono da capogiro, solo nel 2011, infatti, i contratti sarebbero stati ben 110 per un costo complessivo di oltre 1,2 milioni di euro. In calo, rispetto al 2010, quando anche se numericamente più numerosi, ben 142, costarono solo... 1,3 milioni. Ad oggi nonostante un governo dimissionario, così come il presidente, se ne contano già 83.