"L'Amat è ormai diventata un vero e proprio stipendificio, dove dirigenti e funzionari incassano ogni mese retribuzioni che sono fuori dal mondo, mentre i servizi che producono risorse per l'azienda vengono penalizzati". Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia, che prosegue: "Stamattina, con i colleghi della Terza Commissione Consiliare, abbiamo incontrato i vertici dell'Amat, a cominciare dal presidente Antonio Gristina. Durante l'audizione, abbiamo affrontato le numerose criticità dell'azienda che gestisce, o almeno dovrebbe, il servizio di trasporto urbano, a cominciare dall'enorme numero di dipendenti che costano tantissimo senza però offrire alla città servizi degni di questo nome. Infatti, ci sono circa 800 tra autisti e controllori, circa 500 amministrativi e circa 300 addetti all'officina. Ma c'è di più: i controllori, circa 50, per ogni multa che emettono ai passeggeri sorpresi senza biglietto o abbonamento, percepiscono, oltre al loro regolare stipendio, 2 euro e 50 centesimi e altri 3 euro quando la multa viene pagata da chi viaggiava senza averne titolo. Purtroppo, però, soltanto il 18% delle multe viene regolarmente pagata. Se si calcola che, mediamente, ogni controllore eleva ogni giorno circa 10 contravvenzioni, si capisce rapidamente che l'Amat spende molto di più per i controllori di quello che effettivamente incassa.
Ad non avere alcuna tutela, invece, sono gli ausiliari del traffico, che, pur operando con orario part-time, garantiscono alle casse dell'azienda floride risorse grazie ai capillari controlli nelle zone blu e le relative multe a chi non è in regola con le schede per la sosta. Ma, incredibilmente, l'azienda non fa nulla per incrementare questi controlli, anzi i circa 80 ausiliari del traffico sono ancora tecnicamente dei precari, con il rischio di essere mandati a casa in ogni momento.
Come se non bastasse, l'azienda paga pure i telefoni cellulari e le relative telefonate ai rappresentanti sindacali.
Mi auguro che il nuovo management di via Roccazzo provveda immediatamente ad eliminare le tante storture che purtroppo caratterizzano la vita dell'azienda e che puntualmente nei mesi scorsi abbiamo denunciato, come, ad esempio, lo scandaloso caso della maxi-trasferta in viale Lanza di Scalea per fare rifornimento a cui sono costretti i mezzi a metano perché l'impianto di distribuzione che esiste dentro la rimessa di via Roccazzo è guasto da tempo immemorabile senza che nessuno intervenga".