Come nelle migliori tradizioni, in una città piegata da problemi ed emergenze, l'avvio dei lavori dell'appena proclamato Consiglio Comunale di Palermo, si apre all'insegna delle polemiche e dello scontro sulle “poltrone”. La questione riguarda la nomina dei due vicepresidenti di Sala delle Lapidi, ma sopratutto di quello che, per deontologia democratica, spetta all'opposizione.
Risultato tra urla e illazioni della migliore, “peggiore” tradizione è stata la nomina di Nadia Spallitta IdV e Salvatore Finazzo UdC. Una seduta infuocata e non senza momenti di reale tensione in aula. Tra i maggiori animatori il consigliere Giuseppe Milazzo Pdl, uno degli uomini di punta dell'ex sindaco Diego Cammarata, che aspirava al posto andato poi a Finazzo e il consigliere Tantillo Pdl che è arrivato a chiedere le dimissioni del capogruppo IdV Scavone.
Ed ecco giù la polemica... l'opposizione grida “all'inciucio” politico tra IdV e UdC, prospettando accordi politici tra i due partiti per le prossime regionali, il PD e il Pdl “urlano” alla mancanza di trasparenza da parte dei dipietristi, che giovandosi del voto segreto previsto per la votazione, hanno voluto dare strategicamente spazio a un partito potenzialmente loro futuro alleato.
Determinati infatti sarebbero stati i voti, espressi su Finazzo, da parte di alcuni consiglieri di IdV che non avrebbero gradito l'accordo tra PD e Pdl su Milazzo.
Sulla questione prova a fare chiarezza, con una dichiarazione rilasciata al nostro blog, Pippo Russo segretario provinciale IdV. “ la campanella è suonata, che sia chiaro a tutti, la nomina di Finazzo non si inquadra in nessuna logica di alleanze politiche, il nostro gruppo consiliare in piena autonomia di palazzo, ha scelto la discontinuità rispetto al passato. Si è data all'opposizione la possibilità di trovare un accordo sul nome da proporre come Vice Presidente, anche rinviando di un giorno la discussione in Aula, accordo a cui non sono arrivati, proponendo alla fine Giuseppe Milazzo in assoluta continuità con la mala amministrazione che ha governato la città negli ultimi dieci anni. I nostri consiglieri hanno scelto un nome prima che uno schieramento, quello di Salvatore Finazzo, un uomo senza una storia politica navigata alle spalle. Sia chiaro che non accettiamo lezioni di moralità da parte di nessuno, ma ancora di più da tutti quei consiglieri che per scelte di consociativismo politico oggi si trovano a condividere i banchi dell'opposizione con chi ha distrutto la nostra città.”