La segreteria generale del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, tramite l'avvocatura dello Stato, ha notificato alla procura di Palermo il ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato dopo le intercettazioni nell'inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia.
Il Quirinale aveva presentato ricorso dopo le intercettazioni indirette di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato con l'ex ministro dell'Interno, Nicola Mancino, effettuate nell'ambito dell'inchiesta dei pm di Palermo. Mercoledì scorso la Consulta aveva dichiarato ammissibile il ricorso dando un mese di tempo per la notifica, avvenuta invece dopo appena cinque giorni.
La Procura di Palermo, dopo la ricezione del ricorso del Quirinale per conflitto di attribuzione, avrà 20 giorni di tempo per nominare i suoi avvocati e costituirsi in giudizio. I tempi sono contenuti nell'ordinanza della Corte costizionale che è stata consegnata al procuratore di Palermo, Francesco Messineo. ''Stiamo lavorando per costituirci e stiamo raccogliendo tutto il materiale per la memoria che presenteremo'', ha detto il procuratore. Adesso i pm di Palermo dovranno scegliere gli avvocati che li rappresenteranno davanti alla Corte.