Cara Regione,
i 100 milioni di euro sottratti ad investimenti e formazione sono un lusso ed uno spreco improduttivo che non ti puoi permettere. Evitare eventuali ulteriori disapplicazioni di principi e regole comunitarie sui fondi strutturali a noi assegnati oggi è più che mai un dovere. Per noi, che rappresentiamo sul territorio la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese, così come per ANCI e tutti i Sindaci dei Comuni coinvolti, è un grave errore non far ricorso a risorse regionali per spese correnti di cui hanno urgente e quotidiano bisogno famiglie e cittadini post covid-19.
Leggo di provvedimenti e richieste all'Ue per rendere operativa la distrazione di risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo per lo Sviluppo Regionale (FESR) a favore di voucher per la spesa e beni di prima necessità a famiglie e cittadini. Provvedimenti che, sia i Sindaci di diversi Comuni sia l'ANCI, hanno prontamente provveduto a contestare, nella forma e nella sostanza, preoccupati di dover dar riscontro, senza certezze, alle tante istanze e richieste di spiegazioni che arrivano dai loro cittadini.
Ancora una volta, purtroppo, in questo momento di forte confusione e disperazione, non si comprende appieno la portata di alcune decisioni. Seppur è apprezzabile il tuo sforzo e impegno nel tentare di aiutare tutti coloro a rischio di povertà, non possiamo che sollevare dubbi sulle modalità e la scelta da un punto di vista tecnico-operativo e di opportunità. Innanzitutto, i fondi strutturali, FSE e FESR, sono risorse aggiuntive e rispondono al principio dell'addizionalità, anche per questo la loro spesa mal si concilia con la tempestività propria di un provvedimento avente carattere di urgenza. Lo stesso, richiederebbe un atto di siffatta natura proposto da te Regione. Chi ha dimestichezza, in modo diretto o indiretto, con questa materia sa che regolamenti comunitari, vademecum, sistemi di controllo e verifiche nazionali e comunitarie non consentono deroghe alla disciplina degli appalti e a quella di rendicontazione della spesa, tantomeno ai principi di politica di coesione contenuti in trattati e regolamenti vincolanti.
Lo sai bene anche tu, mia cara Regione che, nulla hai ancora previsto e comunicato ai futuri attuatori in merito nella prima deliberazione relativa ai circa 30 milioni di euro a valere sui Fondo Sociale Europeo. Nulla, in base ai criteri di selezione dei beneficiari, nulla sul periodo di erogazione, nulla sulla compatibilità e coerenza con le altre disposizioni regionali e non in contraddizione con il provvedimento emanato, nulla in merito alle nuove modalità di procedure di controllo in modo chiaro e trasparente.
Siamo solo ai primi 30 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo, non osiamo immaginare le problematiche che le amministrazioni comunali saranno chiamate ad affrontare sui restanti 70 milioni di euro destinati ad investimenti che dovrebbero convertire in spesa corrente senza una precisa nuova regolamentazione alla quale far riferimento.
Un provvedimento che più che salva famiglie, si preannuncia diventare, in fase di attuazione e rendicontazione, una messa in pericolo di risorse comunitarie per sottrazione e/o mancato rispetto di principi e regole a danno di imprese, giovani e lavoratori.
In questo modo, i cittadini che ancora una volta dopo mesi non vedranno un euro sui loro conti, privati della loro dignità, così come le imprese dei fondi per gli investimenti, i lavoratori e i giovani della formazione, torneranno a farsi la guerra tra poveri.
Ricordi la lotta delle giraffe per accaparrarsi le foglie di cui si nutrono di Keynes?
In questa lotta molte giraffe moriranno di fame mentre altre mangeranno più del necessario e una quantità di foglie finirà semplicemente calpestata per terra.
Assisteremo così, post Covid-19, ad ennesima fuga di giovani e forza lavoro, chiusura di attività imprenditoriali e commerciali, incremento di disoccupazione, ecc ...
Ben vengano aiuti alle famiglie e ai cittadini per buoni alimentari e spese necessarie ma si faccia ricorso a risorse di bilancio regionale e con coraggio e determinazione si deliberino procedure in deroga alla legge sugli appalti per essere tempestivi ed efficaci. La Regione Siciliana, riscopri il suo orgoglio di regione "speciale", sia in questo momento un esempio di virtù e non cada nella trappola di diventare l'ennesimo fanalino di coda delle regioni meno virtuose nella spesa dei fondi comunitari. Non vogliamo tornare alla cronaca per fondi assegnati dall'Ue e non spesi o da restituire per l'espletamento di procedure irregolari.
E, allora riprendendo la citazione di uno storico sindacalista, fatta dal nostro Presidente Confapi Nazionale, Maurizio Casasco, facciamo nostro il motto:
PRIMA LE FABBRICHE POI LE FAMIGLIE, PERCHÉ CON LE FABBRICHE LE FAMIGLIE POSSONO TORNARE A MANGIARE!
Fiduciosa in un responsabile ripensamento e nella tua capacità di ascolto, a nome di Confapi Sicilia, ribadisco disponibilità per collaborare e trovare soluzioni efficaci a favore della "sburocratizzazione" e veloce ripresa economica locale.
Lasciate alle imprese ed ai produttori di ricchezze le risorse a loro destinate e trovate altrove le risorse da destinare con urgenza alle famiglie per i pasti delle prossime giornate perché altrimenti resteranno fregate le imprese e la speranza di lavoro e digiune o malnutrite le famiglie.
Rappresentiamo tantissime eccellenze imprenditoriali che orgogliosamente mettiamo al servizio del lavoro comune, perché ci piace identificarci con il nostro logo e la nostra tradizione: 83 mila imprese su tutto il territorio nazionale operose che lavorano insieme per costruire l'alveare della loro casa. Qui, la nostra casa, sei tu, Regione Siciliana!"
Nella foto
Il Presidente Confapi Sicilia
Dhebora Mirabelli