Non verificarono la corretta collocazione e la manutenzione delle barriere autostradali nè tantomeno che fossero adeguate e questo provocò la morte di un giovane di 24 anni. Due dirigenti dell'area tecnica del consorzio autostrade siciliane (Cas) , Felice Siragusa e Gaspare Sceusa sono stati condannati ad un anno di reclusione dal giudice del Tribunale di Messina Maria Militello per l'incidente stradale che la sera del 20 Luglio 2005 costò la vita ad Antonio Gitto di Olivarella. Il giovane viaggiava a bordo dell'automobile condotta da un amico, Vincenzo De Gaetano anche lui rimasto gravemente ferito. Percorrevano l'autostrada A20 Messina – Palermo. All'altezza di Villafranca il veicolo finì contro un guard rail del viadotto Giudici, che sfondò il parabrezza ferendo il giovane a morte. Inutile fu il trasporto al Policlinico di Messina e l'intervento chirurgico a cui fu sottoposto.
Si tratta di una sentenza importante, soprattutto per i familiari della vittima, che hanno dovuto attendere ben sette anni e condurre una battaglia giudiziaria difficile. Per ben due volte infatti la procura di Messina aveva chiesto l'archiviazione del procedimento. Dopo l'incidente i due funzionari finirono sotto inchiesta con altre persone, l'ex commissario straordinario Benedetto Dragotta e i funzionari, Fortunato Aveni e Raffaele Musuraca per i quali nella fase preliminare era stata decida l'archiviazione del procedimento. Dalle indagini intanto venne fuori che le barriere di protezione laterale erano state sostituite pochi mesi prima dell'incidente.
Sceusa e Siragusa, risultano inoltre tra gli indagati nell'ultima inchiesta della Procura di Patti che ha portato al sequestro delle gallerie Tindari e Capo d'Orlando per "concreto pericolo di crollo". Il provvedimento era stato richiesto dal giudice per le indagini preliminari, al procuratore della Repubblica, Rosa Raffa, sulla base di un'inchiesta avviata dopo l'incidente mortale avvenuto il 4 febbraio 2011, nella galleria Tindari: nello scontro tra un tir e un'auto, perse la vita un uomo di 42 anni Sergio Lenzo, di Capo d'Orlando.
Nel corso delle indagini, la polizia giudiziaria ha scoperto, che nel corso degli anni , rispetto agli incassi dati dai pedaggi, sono state investite in manutenzione somme ben al di sotto del 35% come invece previsto da una convenzione tra Cas e Anas.
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