Una cifra abnorme, a nostro dire, sono ben 496 i cellulari di servizio in dotazione a Palazzo delle Aquile di Palermo. Il comune ogni due mesi, bollette alla mano spende oltre 22 mila euro di utenza mobile, per un totale annuo di 132 mila euro. I cellulari, ovviamente di ultima generazione sono destinati: 11 a sindaco e assessori in modalità open, cioè senza alcuna restrizione, possono chiamare chiunque e ovunque. 50 in dotazione ai consiglieri comunali, 83 per i dirigenti comunali, 322 a funzionari di vario genere e una trentina dedicati ad allarmi di sicurezza per uffici e siti del comune. Fatto alcune utenze "particolari" come protezione civile, sindaco, vigili urbani, potrebbe essere un bel segnale se le spese telefoniche di tutti gli altri fossero a carico dei diretti interessati. In un momento di così profonda crisi la riduzione dei telefonini, pagati dai cittadini, potrebbe essere un piccolo ma significativo segnale. Ad esempio e in riferimento agli ultimi accadimenti, con 130 mila euro, quante fontane e monumenti si potrebbero ripulire. Potrebbe essere un gesto di sensibilità dei consiglieri del comune e dei dirigenti, contribuire anche loro ai molteplici sacrifici che in questo momento noi tutti facciamo.