Depositato oggi al Tar del Lazio, rischia di diventare il primo nel suo genere per numero di ricorrenti: 5.527 cittadini.
Una bella gatta da pelare per l'Enac, l'Ente nazionale per l'Aviazione Civile (lo scorso novembre Vito Riggio, presidente dell'Enac dal 2003 e quindi in scadenza di mandato, è stato nominato Commissario Straordinario per un periodo di 6 mesi, "nelle more della nomina del Presidente dell'Enac, ndr) contro cui il Codacons ha presentato ricorso e al contempo ha avviato le pratiche per l'inserimento ufficiale dell'azione nel "Guinness dei primati", come ricorso collettivo più grande del mondo.
I cittadini ricorrenti, residenti in tutta Italia si sono rivolti attraverso l'associazione al Tribunale Amministrativo chiedendo un risarcimento danni pari a 1.000 euro ciascuno per i disagi causati della vicenda Windjet. L'Enac dovrebbe pagare quindi oltre 5,5 milioni di euro a titolo di indennizzo ai passeggeri. "Lo scorso agosto - spiega il Codacons – la compagnia aerea siciliana, stretta da difficoltà economiche, provocò un vero e proprio 'disastro' sul fonte del trasporto aereo, bloccando i voli e lasciando migliaia di passeggeri a terra. Circostanza che arrecò ai viaggiatori enormi disagi e spese economiche ingenti per la riprotezione su altri voli".
"Il principale responsabile dello stato di crisi determinatosi - Continua la nota dell'associazione – non può che essere individuato nell'Enac,nel suo sempre maggiore ruolo di vigilanza che, nel caso di specie, si è limitato ad un asserito riscontro formale della presenza di un accordo (quello con Alitalia), senza però caratterizzare il suo operato da un'attenta istruttoria che certamente, alla luce dello stato grave della crisi societaria di Wind Jet, e tenendo conto del fulmineo stallo della trattativa, avrebbe messo in luce problematicità che avrebbero imposto all'Enac di adottare misure anche gravi pur di evitare che alle porte del 'ferragosto', a migliaia di passeggeri fossero riservati così gravi ed evidenti disagi oltre il danno di vedersi costretti a pagare sovrapprezzi e ulteriori tasse. La scelta e le modalità di riprotezione, infatti, sono consistite nel permettere ad altre compagnie, con il consenso ed avallo dell'Enac, di imporre ai passeggeri - che già avevano acquistato, a caro prezzo, unbiglietto da Wind Jet - di acquistare dai nuovi operatori altri biglietti". L'Enac dunque, secondo il Codacons, "avrebbe potuto (e dovuto) inibire a Wind Jet di operare nel mercato, se non previo rilascio di idonee garanzie, anche tenendo conto del ruolo di Alitalia nella procedura di acquisizione, e comunque, quantomeno, bloccare la vendita dei biglietti (venduti, fino ai primi giorni di agosto, con addirittura proposte di assicurazioni aggiuntive!) e rendere noti i rischi ai quali sarebbero andati incontro gli acquirenti".