Non c'è pento che non bolle di corruzione e malcostume, non accaso l'Italia è considerata una delle nazioni con il più alto tasso di corruzione e truffe. Ben 900.000 euro, questa è la cifra che due dipendenti dell'azienda pubblica che gestisce l'erogazione idrica in città, avrebbero sottratto all'Amap frodando sia l'azienda per cui lavorano che i contribuenti che pagano le bollette. Così Carmelo di Bella, 56 anni, e Carlo Fasetti, 52 anni. addetti alla riscossione dei debiti dei condomini morosi, per quanto appurato dalle Fiamme Gialle, da quasi 5 anni operavano indisturbati accumulando una fortuna. I due addetti alla riscossione delle bollette dei condomini morosi, usavano un metodo molto semplice. Incassavano il pagamento delle bollette in denaro contante, con la scusa che allo sportello il pagamento in contanti era quello senza code e poi si adoperavano nel sistema informatico per mettere a posto i falsi pagamenti e far scomparire la tracciabilità di quanto incassato illegittimamente. Ma qualcuno nel corso del tempo si sarebbe iniziato ad accorgere di qualcosa. Alcuni dirigenti dell'azienda che forse avevano iniziato a fare qualche domanda di troppo sono stati subito "avvertiti" dai due truffatori che non era il caso di interessarsi alla vicenda. Lo stile era quello classico dell'intimidazione mafiosa... come ricevere una testa di animale scuoiato, mazzi di fiori con biglietto di condoglianze o addirittura la visita di dipendenti di agenzie di pompe funebri, i quali, contattati da sedicenti parenti, si presentavano sotto casa dei funzionari perché convinti di dover organizzare un servizio funebre. Ma i dirigenti non si sono fatti intimidire ed hanno comunque fatto un esposto alla Guardia di Finanza, che dopo indagini durate più di 4 anni, ha condotto in arresto i due truffatori.