La scena si ripete. Un masso si è staccato dal costone roccioso precipitando sulla parte interdetta del cimitero dei Rotoli all'Addaura. Interdetta solo sulla carta ed è bene precisarlo e denunciarlo. Perché lassù non c'è alcun controllo, lassù i familiari dei defunti salgono, incoscienti e noncuranti dell'altissimo rischio ed inoltre non c'è alcuna transenna che vieti realmente il passaggio.
Che la situazione della montagna sia altamente precaria Palermo Report lo aveva denunciato lo scorso gennaio, raccontando la gravità della stato e riportando le dichiarazioni dell'architetto della Protezione Civile Franco Mereu, che negli anni, di proroghe all'ordinanza di "Interdizione e regolamentazione all'ingresso di persone e mezzi nelle aree a rischio caduta massi del Cimitero S. Maria dei Rotoli" ne ha firmate diverse, considerando che vanno rinnovate ogni sei mesi.
Il cimitero dei Rotoli è stato inserito nella classe di rischio R4, la più alta: "I parametri regionali si fermano a questa classe di rischio, ma in realtà il livello è drasticamente più alto" ci aveva detto Mereu.
Lungo tutto Monte Pellegrino, secondo il rapporto del Dipartimento Territorio e Ambiente, sono localizzati diversi dissesti per crollo che danno luogo ad aree a pericolosità elevata (P3) o molto elevata (P4) in funzione dell'estensione del dissesto stesso. Le suddette aree pericolose includono alcune zone che sono a rischio tra cui il cimitero".
Già nel 2007, tre massi di due tonnellate a testa, si staccarono da Monte Pellegrino, fortunatamente senza provocare alcun danno o feriti .
Ma andiamo alla storia dell'appalto per la messa in sicurezza del costone roccioso:
Tra ricorsi, denunce, arresti, sospensioni, l'appalto per i lavori consolidamento della parete rocciosa sovrastante il cimitero dei Rotoli, non è mai stato affidato.
Nel 2007 il capo del servizio di Geologia e Geotecnica del Comune di Palermo, Antonio Martinico, viene denunciato per tentata concussione, turbativa d'asta e falso. Con lui il progettista ed allora direttore dei lavori, Nicola Nocilla, docente universitario, che decide di favorire una ditta svizzera, la Geobrugg-Fatzer, inserendo nel bando l'utilizzo di un particolare tipo di materiale, di barriere paramassi, che solo la società svizzera possedeva.
Alla gara, partecipa anche la società veneta (Consorzio Trinveneto rocciatori – Unirock – Consores) offrendo il maggior ribasso. E qui succede il fattaccio. Martinico pretende dal canto suo che gli imprenditori veneti, sottoscrivessero in caso di eventuale aggiudicazione della gara, una dichiarazione "estorta" di utilizzo dei materiali della Geobrugg-Fatzer. Secco il no degli imprenditori e inevitabile dunque, la loro esclusione dall'appalto. Imprevedibile invece la denuncia che loro avrebbero fatto subito dopo in procura. Con Martinico e Nocilla, vengono denunciate anche altre 4 persone, componenti per il vaglio delle offerte: Antonio Dino, Marcello Riggio e Mario Carollo. A giudizio anche il legale rappresentante della Geobrugg in Italia, gabriele Giuseppe Guglielmini.
Martinico nel 2010 è stato condannato a 6 anni per tentata concussione, falso, truffa e corruzione e risarcire la società che si è costituita parte civile.
Intanto l'iter per la gara è andato avanti e dopo l'ennesimo stop dovuto ad un ricorso al Tar presentato da Ati Cosedil Spa, Lattanzi Srl e Cantieri riuniti, e poi respinto, l'appalto è stato affidato a Consorzio cooperativo costruzioni.
La struttura oggi, in via cautelativa sarà chiusa, poi l'accesso, sarà consentito solo nella zona bassa per la sistemazione delle salme nel deposto. Questo almeno fino ai risultati degli accertamenti.
E' questo dunque il cimitero dei Rotoli di Palermo, tra il rischio di caduta massi, i rifiuti tra i viali e una enorme discarica (inerti, resti di lapidi e di bare, guanti utilizzati per le operazioni di spurgo, mezzi cimiteriali abbandonati, ecc...VEDI REPORTAGE FOTOGRAFICO) di cui a quanto pare nessuno vuole interessarsi.
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