Chiude l'Arsea? Pare che la volontà del governo regionale e dell'assessore regionale all'Agricoltura Dario Cartabellotta sia questa. L'Arsea è l'agenzia regionale che si sarebbe dovuta occupare di facilitare lo smistamento dei fondi europei per gli agricoltori, ma di fatto è uno dei carrozzoni della Regione Siciliana, messo a bilancio (l'ultimo, quello del 2011) con uno stanziamento di 800 mila euro, nonostante dall'anno della sua costituzione, il 2006, non sia mai entrata in funzione.
A seguito della mozione presentata e sottoscritta dai deputati Caputo, Falcone, Assenza, Germanà, Fontana e Pogliese (Pdl), il governo - dice Salvino Caputo – ha annunciato in Aula la chiusura dell'Arsea : "Abbiamo trasformato la mozione in Odg, firmato anche da M5S, Udc e altri gruppi, dopo l'impegno dell'assessore Dario Cartabellotta a non registrare il contratto del direttore generale, a bloccare ogni assegnazione di personale all'Agenzia, nonché a evitare qualsiasi forma di trasferimento economico per il suo funzionamento".
L'assessore ha assunto l'impegno di riferire in Aula entro 30 giorni dopo avere incontrato i vertici dell'Agenzia nazionale per l'assistenza agli agricoltori, l'Agea (da cui nasce l'Arsea), onde creare nell'Isola un ente di erogazione di contributi al comparto oppure concordare l'apertura di una sede regionale della stessa Agea la quale utilizzerà esclusivamente personale regionale.
"La nostra mozione è un assist al presidente Crocetta – dice il deputato Nino Germanà – che, su una rete nazionale, aveva dichiarato di voler sopprimere l'Arsea, considerato ente inutile. "La cosa che ci stupisce – ha continuato – è stato il cambio di direzione del governo che ha avviato un bando per reclutare novanta dipendenti e mantenere in piedi un carrozzone politico con un dirigente che costa 160.000 euro all'anno. Crocetta – conclude Germanà – dimostri ai siciliani che il suo non sarà un governo di soli annunci e programmi ma che andrà nella direzione del rigore di cui questa terra ha bisogno".
L'Arsea che secondo Pugliese "costa alla Regione 160 mila euro l'anno, per pagare il suo direttore e altri 500.000 per la gestione, non ha ragione di esistere e va soppresso".
L'idea di partenza dell'Arsea era buona, nasceva come "emanazione regionale" dell'Agea, e sarebbe dovuta servire per agevolare gli agricoltori e i loro rapporti con l'ente nazionale. La Regione, attraverso l'ente autonomo doveva anticipare le somme che poi sarebbero state restituite all'Agea. Ma dal 2006, anno in cui nacque, nulla di tutto questo fu fatto. L'agenzia non entrò mai in funzione. Ci fu un susseguirsi di cambi alla dirigenza, prima nel 2009 Raffaele Lombardo sistema Ugo Maltese (con un'indennità di circa 170mila euro annui) poi nel 2011 Claudio Raciti, l'agronomo di famiglia (per lui un'indennità di soli 160mila euro annui).
Trenta giorni dunque, poi l'assessore Cartabellotta riferirà in aula. Rimaniamo in attesa.
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