Quattro pregiudicati sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Palermo dopo la denuncia di un commerciante al quale avevano chiesto il 'pizzo'.
Sono Antonio Di Maggio, 35 anni, Pietro Daraia, 35 anni, Pietro Salamone, 32 anni, e Tommaso Bartolomeo Genovese, 26 anni, nei confronti dei quali è stato emesso un provvedimento di fermo emesso dalla Dda per tentata estorsione in concorso e aggravata dal fatto di avere agito con il metodo mafioso.
I quattro secondo l'accusa operavano nel 'mandamento' di San Lorenzo.
In particolare: Di Maggio, Daraia e Salamone, sono accusati di aver costretto i titolari di una ditta di importazione e distribuzione di prodotti e articoli per la casa a versare 300 euro come "assicurazione". Lo stesso Di Maggio, in concorso con Genovese, risponde anche di aver tentato di imporre il 'pizzo' alla titolare di una ditta di ingrosso di carni macellate di corrispondere loro, come "regalo" per feste natalizie.
I fatti si sono verificati tra l'agosto e il novembre scorsi e grazie al contributo delle vittime, gli investigatori hanno potuto ricostruirli e riscontrarli, anche grazie alle riprese de sistemi di telesorveglianza. Prima di avvicinare gli imprenditori da taglieggiare, gli indagati effettuavano perlustrazioni in prossimità delle aziende.