Tutti a tirare per la giacca l'Udc. Verso il partito di Casini stanno convergendo gli sguardi interessati di politici e analisti, in vista del voto siciliano di domenica prossima. Se è vero, come è vero, che l'Udc appoggia la candidatura di Rosario Crocetta alla presidenza della Regione assieme al Pd, non tutti sono pronti a giurare che i voti centristi confluiranno compatti sull'ex sindaco di Gela. Lo spauracchio è quello della diaspora alle urne verso lidi più a destra, in vista di futuribili cartelli nazionali sotto la dicitura "moderati". Scenari tra l'altro verosimili con il sistema del voto disgiunto. Giuseppe Castiglione, ad esempio è pronto a scommetterci: "L'alleanza innaturale tra l'Udc e il Pd sta orientando molti elettori del partito di Casini a sostenere Nello Musumeci". "Non dico che i dirigenti dell'Udc stiano dando l'indicazione di votare Musumeci – ci tiene a precisare il coordinatore Pdl nell'Isola - ma il loro elettorato e' evidentemente spiazzato dal sostegno a Crocetta, come era pienamente prevedibile".
Da giorni, poi, gira per la Sicilia lo spettro di Berlusconi. Da quando Angelino Alfano accennò ad un possibile passaggio in Sicilia dell'ex premier è tutto un susseguirsi di ipotesi sulla data fatidica della "discesa"; forse sperando che il Cavaliere risollevi il clima di una campagna elettorale che finora è stata quanto meno sotto tono. L'ingrato compito di smorzare gli entusiasmi suscitati dall'annuncio del segretario pidiellino però è toccato allo stesso Musumeci: "Non so nulla su una venuta in Sicilia di Berlusconi – ha ammesso il candidato a palazzo d'Orleans - Al momento non è in programma e credo non sia prevista per problemi legati alla sua agenda, ma da parte nostra c'e tutta la disponibilità".