Nessuno parla dei fondi europei non spesi, miliardi di euro di sviluppo mancato. In seguito alla re-introduzione dell'IMU (la vecchia ICI) il Governo ha chiesto alla Regione di innalzare il contributo sanitario dal 42% del 2011 ad almeno il 49%. Per evitare di creare un buco da 600 milioni di euro nei bilanci regionali, Gaetano Armao e Monti si stanno mettendo d'accordo per alzare il contributo almeno al 44%.
Per raggiungere questo obiettivo, oltre a dei tagli nella gigantesca macchina burocratica della Regione Sicilia, la giunta ha modificato l’intero piano di spesa dei fondi europei denominato Fesr: si tratta del capitolo più cospicuo, da 6 miliardi e mezzo, finito sotto la lente di ingrandimento dell’Ue e dello Stato per i ritardi nella spesa e gli errori nella certificazione.
Il governo Lombardo è stato costretto dallo Stato a cedere circa mezzo miliardo al piano d’azione nazionale. Le somme saranno spese liberamente da Roma in progetti regionali strettamente legati al potenziamento delle Ferrovie ed altre infrastrutture.
Ad essere falciate sono al capitolo Attività produttive per lo sviluppo e il rafforzamento di distretti produttivi e gruppi di imprese e per realizzare i servizi comuni volti a superare deficit conoscitivi erelazionali delle imprese. In una parola, addio ai fondi europei per la crescita delle imprese.
Ci dobbiamo preparare ad una chiusura totale dei rubinetti per il sostegno e lo sviluppo delle imprese siciliane, già in grave difficolta? Assolutamente no. La dotazione scende di ben 83 milioni, con un taglio di 21,6 milioni di euro per l'accesso al credito delle imprese in difficoltà, ma il fondo a disposizione rimane enorme. Solo al capitolo "sostegno alle imprese" il fondo a disposizione rimane di 323 milioni di euro. Una cifra cospicua, che a causa di una pessima amministrazione di 10 anni di contributi europei per la crescita poteva essere molto più grande ed in grado di trasformare non solo la Sicilia, ma l'intero Mezzogiorno italiano.
Tutto ciò senza che nessuno faccia mai valere le relative responsabilità.