Tutto parte da un servizio mandato in onda da Michele Santoro nel corso del suo programma su La7, dopo cui a Giancarlo Cancelleri preme precisare dettagliatamente quanto segue: "In riferimento alle dichiarazioni rese nel corso di una intervista alla trasmissione televisiva Servizio Pubblico da parte di Totò Cuffaro, in cui alludeva alla presenza di 'amici cuffariani tra le fila del Movimento 5 Stelle', il portavoce Giancarlo Cancelleri sottolinea quanto segue: "Le dichiarazioni di Cuffaro son prive di fondamento perchè nelle nostre liste non ci sono persone che hanno avuto rapporti con lui e che non sono certamente suoi amici".
In verità Cuffaro non aveva menzionato solo Cancelleri. ''Di miei amici eletti ce ne sono in tutte le liste, anche in quelle di Grillo ma non faccio nomi. Crocetta i miei amici non li aveva solo nelle liste ma anche nel listino''. Quindi l'ex presidente della Regione, dal carcere romano di Rebibbia, dove si trova per scontare la pena per favoreggiamento alla mafia, chiama in causa anche il suo successore fresco di elezione.
Ma nemmeno Crocetta ci sta: "Non ho cuffariani nel listino. L'Udc in Sicilia ha avuto una spaccatura, l'ala cuffariana è andata nel Pid di Saverio Romano". "L'Udc ormai è un partito decuffarizzato – argomenta Crocetta - questo non significa però che non ci sia ancora qualcuno che abbia avuto rapporti di amicizia con Cuffaro".