Ormai la vicenda legata alle cabine di Mondello sta assumendo contorni veramente oscuri. Noi per primi abbiamo fatto una disamina chiara e asettica sulla vicenda con inchieste e articoli specifici. Stando come stanno le cose le cabine, di fatto, non si possono montare. Ma il gioco che sembra essersi innescato è quello, nella migliore tradizione, dello scarica barile delle responsabilità.
Volendo essere veramente brevi la vicenda è semplice: Un funzionario del comune, circa un mese fa, non dà il nulla osta per montare le cabine perché per farlo manca l'approvazione da parte del Consiglio Comunale del piano di riassetto delle coste. La giunta comunale prova a metterci una pezza spostando l'attenzione sulla questione edilizia. Cioè porta tutto al rilascio di una concezione edilizia, di fatto, considerando le cabine opere edili. Ma ecco che si apre un problema, forse non meglio considerato all'origine. La concessione edilizia per tali volumi, oltre agli oneri onerosi, prevede parcheggi e infrastrutture varie a carico di chi richiede la concessione. L'Italo Belga non sembra gradire e con un fantomatico parere positivo della regione dice che le "cabine le monterà lo stesso". Il comune, con uno scatto di dignità, fa un esposto penale alla procura di Palermo, che viene accolto e si apre un fascicolo. Aspetteremo i tempi della giustizia Italiana...
Ma il punto non è questo. Perché si è arrivati a tutto ciò quando era tutto molto più semplice e chiaro? È altrettanto chiaro che gli interessi sono di quelli che pesano e allungare un po' il "brodo" con un esposto a 10 giorni dall'apertura della stagione balneare, non fa mai male. Ma il realtà il Comune ha tutti gli strumenti di legge per bloccare autonomamente la questione.
Primo: Regione o non regione, l'autorità competente è il comune territorialmente coinvolto, l'ultima parola sta all'ente locale minore.
Secondo: Senza l'approvazione da parte del Consiglio Comunale, e solo del Consiglio Comunale, del piano di riassetto coste, nulla si può fare, né le cabine dell'Italo Belga, né alcun tipo di lido. Approvazione che non c'è.
Terzo: Esiste una legge, da 10 anni, sulla semplificazione, che esplicitamente prevede che in casi in cui due enti siano in conflitto su un provvedimento, bisogna convocare una conferenza di servizio e in quella sede uscire con una decisione definitiva. È una legge, non una semplice possibilità.
Quarto: Perché il Comune di Palermo fa un esposto alla Procura e non, o anche, un esposto al Tribunale Amministrativo Regionale chiedendo il rigetto o la sospensiva del provvedimento emesso dalla Regione a favore dell'Italo Belga? Ammesso che tale atto ci sia.
Quinto: Il Comune ha propri organi di esecuzione e fermo, degli illeciti di questo tipo, si chiama Polizia Municipale, alle dirette direzioni del Sindaco. Perché non si sono mandati i Vigili in spiaggia a porre i sigilli?
Sesto: Orlando è stato eletto con una maggioranza "bulgara" in Consiglio Comunale con il tanto discusso premio di maggioranza, i cittadini gli hanno attribuito questo potere. Allora come mai non si riesce a fare approvare a sala delle Lapidi il regolamento necessario? Forse questa maggioranza "bulgara" non c'è più? Possiamo ipotizzare che ci sia, a monte, un problema un po' più ampio? Di natura politica, sulla gestione della città? Oggi sulle cabine a Mondello, domani...?
A questo punto pensare male è peccato, si sa, però: non è che per caso con l'esposto in procura si è rivoltata la questione su altri tavoli decisionali, che potevano non entrarci nulla, così da guadagnare un po' di tempo? Magari giusto quello che servirà a montare le cabine questa stagione, in attesa di giudizio.