Tempo di bilanci per la Dia di Palermo, ora che è alle porte il nuovo anno Dopo che nel 2012 l'attività della direzione investigativa antimafia ha portato alla confisca di più di 600 milioni di euro in beni riconducibili a persone collegate a Cosa nostra; di 50 milioni, invece, il valore dei sequestri portati a termine. Nel corso di questi dodici mesi l'attività degli investigatori, secondo il consuntivo presentato dalla Dia, è stata soprattutto indirizzata all'accertamento dei patrimoni illecitamente accumulati, al monitoraggio degli appalti pubblici, al contrasto del riciclaggio di denaro sporco, al vaglio delle varie segnalazioni di operazioni finanziarie sospette.
Nell'ambito dei controlli economici, sono state esaminate le posizioni di circa duecento imprese impegnate nell'esecuzione di appalti pubblici, e sono state monitorate numerose operazioni finanziarie a rischio di riciclaggio. Nell'ambito di queste indagini si è proceduto in sequestri di conti bancari per un valore di circa due milioni di euro.
Alcuni dei sequestri più importanti portati a termine dalla Dia palermitana riguardano congiunti e fiancheggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro, col fine di prosciugare "i vari canali di finanziamento, tutt'ora attivi per il mantenimento della sua latitanza".