Ad esempio ci sono da pagare otto milioni di euro in più in bollette per l'energia elettrica spesi per l'illuminazione pubblica e gli edifici comunali – con un rincaro del trenta per cento rispetto all'anno scorso - che l'amministrazione comunale palermitana farà rientrare nell'emendamento tecnico al bilancio di previsione per il 2012. Una manovra di assestamento che in totale pesa 30 milioni, presentata dall'assessore al Bilancio Luciano Abbonato.
"Il bilancio formulato dal commissario straordinario Luisa Latella ad aprile fu fatto in fretta e furia perché venisse approvato prima delle elezioni – esordisce Abbonato – Non furono calcolate alcune spese". E a questi buchi la giunta guidata da Leoluca Orlando ha dovuto fare fronte, "per coprire delle mancate previsioni, mettere delle pezze su buchi macroscopici", continua Abbonato, "un'eredità del combinato Cammarata-Latella".
Ma da dove saranno presi questi trenta milioni? "Tredici milioni verranno dall'Imu, sedici dalla lotta all'evasione, il rimanente da entrate minori". Abbonato snocciola dopo le entrate, le uscite previste: "Tra tutte le spese, ci saranno due milioni e mezzo per i teatri cittadini, cinque per Gesip, un milione per la progettazione del piano regolatore, cinquecentomila per le ricapitalizzazioni delle società partecipate assieme alla costituzione della nuova società consortile, novecentomila per le scuole".
Riguardo ai già citati otto milioni non previsti di bollette elettriche che il Comune dovrà pagare – per inciso, un paradosso in una città come Palermo, con un'illuminazione pubblica insufficiente in molti quartieri – Abbonato ammette che "la ragioneria comunale e il settore ambientale stanno passando in rassegna i tanti piccoli sprechi che ci sono". Un caso per tutti, citato dall'assessore: "I nostri uffici devono uscire dal 'pallone' della Favorita (struttura costruita in occasione dei mondiali di calcio del 1990 accanto lo stadio per accogliere la sala stampa, che ora ospita gli uffici di statistica, toponomastica e della protezione civile, ndr), dove tenere la luce accesa costa 120.000 euro l'anno, per spostarsi in una struttura meno costosa".
Ora la parola passa al Consiglio comunale, che inizierà a prendere in esame l'emendamento al bilancio a partire dalla prossima seduta, tra una settimana.