Beni per un valore complessivo di oltre dieci milioni di euro riconducibili al collaboratore di giustizia Francesco Franzese e a un suo prestanome, Giuseppe Ferrante, sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) di Palermo.
Franzese, oggi collaboratore di giustizia, è riuscito a raggiungere un ruolo di vertice all'interno di Cosa nostra, sino a diventare reggente della famiglia mafiosa di Partanna Mondello, intrattenendo rapporti con uomini d'onore, quali i noti Salvatore e Sandro Lo Piccolo. I rapporti tra Franzese e Ferrante hanno trovato conferma nelle dichiarazioni rese da vari collaboratori di giustizia, nonché dalle ammissioni fatte dallo stesso Franzese, dopo l'inizio della sua collaborazione, che hanno rivelato il significato, il contenuto ed i destinatari di alcuni documenti rinvenuti, in occasione della sua cattura, il 2 agosto 2007, quando, ad esempio, egli stesso definiva il Ferrante "mio carissimo amico e socio in una impresa edile a suo nome". Ferrante, già indagato per intestazione fittizia di beni e riciclaggio, dopo l'arresto e l'inizio della collaborazione del Franzese, aveva ricercato il sostegno mafioso in un altro esponente di Cosa nostra, Giuseppe Biondino, indicato da alcuni collaboratori di giustizia quale reggente della famiglia mafiosa di San Lorenzo, in contatto con il latitante Messina Denaro Matteo.
Tra il patrimonio sequestrato figurano sei ville, ognuna con piscina; terreni; conti correnti e due società operanti nel settore edile.